Il robot a energia solare che estirpa le erbe infestanti nei campi (e potrebbe salvare le api)

Una macchina ad energia solare trova le erbe infestanti nei campi e le distrugge, selettivamente. Un sogno? No, è un’apparecchiatura sviluppata dalla società svizzera EcoRobotix, che punta a sfidare a testa alta l’industria dei pesticidi

Niente più pericolosi pesticidi tossici per le api. Una macchina ad energia solare trova le erbe infestanti nei campi e le distrugge, selettivamente. Un sogno? No, è un’apparecchiatura sviluppata dalla società svizzera EcoRobotix, che punta a sfidare a testa alta l’industria dei pesticidi.

Attualmente nella fase dei test finali, il robot svizzero è un vero e proprio erbicida, che, secondo gli investitori, potrebbe fermare l’industria dei pesticidi e delle sementi, che attualmente controlla un giro di affari di quasi 90 miliardi di euro, riducendo la necessità di erbicidi universali e di colture geneticamente modificate (OGM).

Dominato da aziende come Bayer, DowDuPont, BASF e Syngenta, l’industria dei pesticidi, secondo gli analisti di settore, si sta preparando per l’impatto della tecnologia agricola digitale e alcune aziende stanno già adattando i loro modelli di business su questo.

Sarà vero? Speriamo, perché la posta in gioco è realmente molto alta. Le vendite di erbicidi valgono 23 miliardi di euro l’anno e rappresentano il 46% delle entrate totali dei pesticidi, mentre il 90% delle sementi OGM hanno una tolleranza agli erbicidi studiata a tavolino.

Ma soprattutto, è altissima la posta in gioco per l’ambiente. Moltissimi pesticidi sono infatti tossici per le api (con ripercussioni gravissime sull’impollinazione e quindi la riproduzione vegetale), e non si certo salutari per noi.

Queste molecole infatti passano nelle acque, fino ai cibi che arrivano sulle nostre tavole (un recente rapporto dell’Ispra ha dimostrato la presenza di 259 pesticidi solo nelle acque italiane), ma la cosa più terribile è che si trovano ancora sostanze come l’atrazina, bandite ormai 26 anni fa dai nostri campi, il che indica la loro persistenza nell’ambiente.

Attualmente i diserbanti non selettivi come il Roundup della Monsanto vengono spruzzati su vaste distese di terreno coltivate con semi OGM tolleranti, determinando uno dei modelli di business più redditizi del settore, e il recente ok della Commissione Europea per la fusione con la Bayer preoccupa molto.

Ma la EcoRobotix ritiene che la sua macchina potrebbe ridurre di 20 volte la quantità di erbicidi utilizzati. La società ha riferito di essere prossima alla firma di un contratto di finanziamento con gli investitori e di essere destinata a entrare sul mercato all’inizio del 2019.

Una rivoluzione? In realtà il robot, trainato da un trattore e testato nei campi di cotone statunitensi, spruzza comunque un erbicida, ma una piccolissima quantità e solo sulla pianta infestante appena individuata. Gli sviluppatori stimano che in questo modo si potrebbe tagliare l’uso di erbicidi del 90% appena le colture iniziano a crescere.

Inoltre, riferiscono dall’azienda, gran parte della tecnologia era già disponibile, ma era necessario il “giusto confezionamento” per gli agricoltori, che trarrebbero profitto già riducendo del 10% l’uso degli erbicidi. Agricoltori e ambiente, aggiungiamo noi.

“Alcuni dei fondi di profitto che sono ora nelle mani delle grandi aziende agrochimiche si sposteranno, in parte al produttore e in parte ai produttori di apparecchiature” prevede Cedric Lecamp, del fondo Pictet-Nutrition da 900 milioni di euro che investe in società lungo la catena di approvvigionamento alimentare.

L’inizio della fine per i pesticidi?

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Roberta De Carolis

Foto: Denis Balibouse/REUTERS

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