Ecco Superhub: l’eco-concorrente di Google Maps

La nuova app Superhub consentirà di determinare un percorso alternativo all'auto privata, fino all'ultimo dettaglio (compreso il calcolo delle emissioni di CO2)

Si chiama Superhub e promette di dare filo da torcere a Google Maps. Superhub è, infatti, l’alternativa ecologica alle mappe di Mountain View, una piattaforma digitale aperta, all’avanguardia nel campo delle tecnologie smart applicate alla mobilità sostenibile.

Presentata all’Expo Gate di Milano nel corso della conferenza finale del progetto europeo SUstainable and PERsuasive Human Users moBility in future cities, la nuova piattaforma nasce dopo tre anni di ricerca tra Milano, Helsinki e Barcellona e grazie a 20 partner (per l’Italia: Legambiente, ATM, Autoguidovie, Create-NET, eXrade, Imaginary e Vodafone) e a 1.800 cittadini pionieri della mobilità nuova.

Da qui, un’app per pc e smartphone che sarà in grado di fornire le informazioni su tutti i mezzi e i servizi di trasporto permettendo di scegliere l’itinerario con il minor impatto ambientale, di acquistare online i biglietti e di inviare feedback in tempo reale. Insomma, con Supehub sarà possibile determinare un percorso alternativo all’auto privata, fino all’ultimo dettaglio (compreso il calcolo delle emissioni di CO2), comodamente con una sola app.

superhub

Un vestito su misura, open ed ecologico frutto di un minuzioso lavoro di ricerca e della partecipazione attiva di tantissime persone che conferma il grande interesse per il tema e la richiesta di coinvolgimento, sempre più insistente, da parte dei cittadini nelle fasi di progettazione della mobilità nuova – ha sottolineato Andrea Poggio, presidente di Legambiente Fondazione Innovazione. La forza di SUPERHUB sta nel saper intercettare le diverse esigenze di mobilità proponendo soluzioni di volta in volta differenziate e che tendono ad una maggiore efficienza e sostenibilità degli spostamenti in ambito urbano“.

La comunità di 1.800 persone seguite nel corso del progetto – che nella sperimentazione ha coinvolto tre città – e le più di mille che in autonomia hanno testato l’app Android, hanno sfruttato soprattutto la possibilità di fissare i cosiddetti “ecogoals”, ovvero degli obiettivi personalizzati di riduzione della CO2 emessa, la possibilità di memorizzare le proprie preferenze quanto a strade e mezzi e la reattività dell’applicazione nel registrare e permettere di evitare traffico e incidenti.

L’app, infine, è già predisposta per permettere l’acquisto dei servizi e per far sì che i dati raccolti su come avvengano gli spostamenti e su quali siano le richieste dei cittadini possano essere utilizzati – in forma del tutto anonima – da tecnici e amministratori per pianificare interventi sul trasporto pubblico e aggiornare ogni anno i propri Piani di Mobilità Sostenibile (PUMS).

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook