Cellulari: il Tar Lazio obbliga i ministeri a informare sui rischi per la salute

I ministeri dell'Ambiente, della Salute e dell'Istruzione, entro sei mesi al massimo, dovranno adottare una campagna informativa sulle corrette modalità d'uso di telefonini e cordless e sui rischi per la salute e per l'ambiente connessi a un loro uso improprio.

I ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, entro sei mesi al massimo, dovranno adottare una campagna informativa sulle corrette modalità d’uso di telefonini e cordless e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi a un loro uso improprio. È quanto stabilisce una sentenza del Tar del Lazio, accogliendo parzialmente un ricorso proposto dall’Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog.

Cosa può provocare un utilizzo prolungato del cellulare?

Senza scendere nei dettagli tecnici della sentenza, spieghiamo invece cosa dovrebbe prevedere questa campagna informativa. Per adesso, si sa che dovrebbe spiegare i modi corretti di utilizzo dei telefoni cellulari e dei cordless e informare sui presunti rischi per la salute e l’ambiente nel caso in cui smartphone e altri dispositivi cellulari siano utilizzati in modo improprio.

La sentenza è stata prodotta in seguito all’accoglimento parziale di un ricorso proposto dall’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog. Il TAR ha contestato ai ministeri di non avere mai avviato una campagna informativa sul tema, nonostante se ne fossero occupati in più circostanze.

Sebbene ad oggi non ci siano prove scientifiche di correlazione tra uso del cellulare e l’insorgere di tumori, non dimentichiamo che nel 2013, si era creato un precedente.

Innocente Marcolini, un ex dirigente di azienda 60enne di Carpenedolo, ha vinto la causa contro la sua azienda. In quel caso il giudice aveva stabilito che l’uomo aveva contratto un tumore al cervello perché solito parlare al telefonino per oltre 6 ore al giorno.

Adesso il Tar del Lazio passa ai fatti: i cittadini devono essere informati per fare scelte consapevoli:

“La predetta campagna d’informazione e d’educazione ambientale – si legge nella sentenza – dovrà essere attuata nel termine di sei mesi dalla notifica, avvalendosi dei mezzi di comunicazione più idonei ad assicurare una diffusione capillare delle informazioni in essa contenute”.

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Dominella Trunfio

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