La batteria che respira e accumula energia rinnovabile per molti mesi

Il futuro? Una batteria in grado di inalare ed esalare l’aria che non emette anidride carbonica ma ossigeno. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno sviluppato una batteria in grado di immagazzinare elettricità per mesi ad un quinto del costo delle tecnologie comparabili.

Il futuro? Una batteria in grado di inalare ed esalare l’aria ma che non emette anidride carbonica, ma ossigeno. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno sviluppato una batteria in grado di immagazzinare elettricità per mesi ad un quinto del costo delle tecnologie comparabili.

Uno degli aspetti più interessanti è sicuramente che al contrario degli esseri umani, questa batteria non emette anidride carbonica, ma ossigeno. La ricerca condotta da Yet-Ming Chiang, Professore di Scienze dei materiali e Ingegneria alc (Massachusetts Institute of Technology ) è stata pubblicata su Science et Vie.

L’energia eolica e solare sono fonti sempre più popolari di energia rinnovabile, ma i problemi di intermittenza impediscono di collegarsi ampiamente alla rete statunitense perché richiedono sistemi di accumulo di energia che, al prezzo più basso, costano circa 100 dollari per kilowattora e funzionano solo in determinate località. Per questo motivo, i ricercatori del MIT hanno sviluppato una batteria “ad aria compressa”.

Questa batteria a respirazione pneumatica potrebbe aiutare l’energia rinnovabile ricavata dal sole e dal vento e può immagazzinare energia per lunghi periodi con emissioni zero. Per realizzare il prototipo che attualmente ha le dimensioni di una tazza di caffè, i ricercatori sono partiti dalle batterie a flusso. In particolare, si è scelto di utilizzare un anodo liquido a base di polisolfuro contenente ioni di litio o sodio e un catodo liquido a base di una soluzione salina ossigenata.

batteria che respira1

Come funziona? Lo zolfo sciolto in acqua contiene al suo interno anodo liquido, l’ossigeno che fluisce nel catodo permette che l’anodo scarichi gli elettroni su circuito esterno. Quindi l’ossigeno che fuoriesce rimanda gli elettroni all’anodo, ricaricando la batteria. Questo sistema potrebbe immagazzinare 30/30 kilowattora rispetto ai 100 delle batterie al litio.

Secondo Chiang, questa nuova tecnologia potrebbe competere anche con i sistemi di stoccaggio idroelettrici pompati. Poiché la produzione di energia solare ed eolica può essere intermittente, la batteria potrebbe immagazzinare l’energia che genera per offrire una fonte affidabile di energia.

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Dominella Trunfio

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