Il meteo del futuro.

szandri – meteo incerto
“Quale estate?” – verrebbe da chiedersi.
Siamo alla fine di Agosto e qui al Nord della penisola sembra che la stagione estiva non sia mai iniziata, in effetti.
Eppure al Nord – quello vero, su in Norvegia per esempio – è stata l’estata forse più calda di sempre. 32 gradi e sole che spaccava le pietre. Bellissimo, peccato per i ghiacciai trasformati in suggestive e rumorose cascate dopo un inverno già troppo mite.
Anche qui le cascate ruggiscono, ma sono quelle create dalla furia del maltempo: una pioggia quasi incessante che ha spazzato via vite umane, creato miliardi di danni, devastato il settore agricolo, rovinato il turismo ed incupito tutti, inzuppando terra e animi. Da Gennaio ad Agosto abbiamo vissuto un interminabile autunno, fatto di acqua, umidità, fango e cieli attraversati da forti tempeste.
Penso a come sono cambiate le cose negli ultimi 30 anni, a come è diverso il clima di oggi rispetto a quello che per fortuna ho vissuto da bambina. E non solo il clima atmosferico – penso con malinconia.
Chiudo questa estate grigia tornando al lavoro con un pensiero che non è positivo, ma forse un po’ anche sì: chissà, forse di fronte a questi sconvolgimenti – se non di fronte a quelli emotivi almeno di fronte a quelli economici – finalmente apriremo gli occhi e vinceremo l’inerzia che ci attanaglia. Io lo spero.
Meglio tardi che mai, si dice.