Pace con il Sesso, la Natura e gli Uomini? La Scoperta di Tamera

Terra Nova è il movimento internazionale nato dall'esperienza della comunità di Tamera in Portogallo. Per la pace tra i sessi, gli umani e la natura tutta.

Il mio primo incontro con la comunità di Tamera avvenne un’estate di un anno fa, quando la visitai con la mia famiglia durante un open day.

Tamera è situata in un’oasi di verde ed acqua nel mezzo dell’Alentejo, una zona arida e torrida del Portogallo meridionale. Dal mio diario di quel giorno:

“Il paesaggio alentejano è costituito da erba per lo più secca, olivi e alberi del sughero contorti e numerosi bovini che vagano nei loro ampli recinti (e che loro malgrado sono corresponsabili nell’attività di inaridire quelle terre. Ecco un altro effetto “secondario” dello sfruttamento animale.) [Per chi volesse approfondire il ruolo degli allevamenti nei problemi globali, la lettura consigliata è “Ecocidio”di Jeremy Rifkin, Mondadori]

Dopo aver percorso una stretta strada nazionale, imbocchiamo una via sterrata e polverosa, che si snoda tra i prati aridi e gli immancabili alberi del sughero.

Percorso qualche chilometro ci appare davanti un grande segno metallico, il “logo” di Tamera, che rappresenta la pace tra i sessi e subito dietro di esso, come in un racconto de Le Mille e Una Notte, un inaspettato lago contornato da erba verdeggiante e alberi da frutta.

L’ingresso è assolutamente aperto e libero, accogliente e senza nessuna barriera per chi giunge dalla strada.

Il panorama è verde, in forte contrasto con il giallo alentejiano, e qua è la tra le fronde spuntano dei tetti, delle sommità di tende…”

Tamera si estende su un’area molto vasta di circa 330 acri ed è abitata permanentemente da quasi duecento persone (bambini compresi, molti nati qui) più un numero variabile di ospiti, studenti, viaggiatori e “pellegrini della pace”.

E’ stata fondata circa vent’anni fa in un luogo che era quasi desertico: il “miracolo” è avvenuto grazie ad un sapiente lavoro di ritenzione delle acque piovane, costruendo vari laghetti artificiali comunicanti che hanno rigenerato la terra stanca e permesso la nascita del giardino che è ora.

“Parcheggiata l’auto, terribilmente impolverata, la natura che trionfa sul metallo!, percorriamo a piedi alcuni sentieri, nel silenzio morbido dei rumori della natura, fino a che giungiamo al punto di ritrovo per gli ospiti. Ed ecco la prima sorpresa: non l’austerità semplice propria di molte comunità ecologiche ma una piazzetta di terra dove sorgono un bar-tenda ed un piccolo edificio in legno con veranda. Sotto la tenda del bar, persone che leggono, chiacchierano, si riposano, ai tavolini o stese su una pedana all’ombra con cuscini e tappeti. L’atmosfera è rilassata ma assolutamente viva, comunitaria. Si intuisce subito che qui esiste una reale vita di tutti i giorni e non solo una convivenza volta a raggiungere degli obiettivi.

Prendiamo al bancone un succo di frutta fresco (e riceviamo il gentile benvenuto a Tamera) e ci sediamo a chiacchierare con delle altre persone, in attesa di visitare le strutture di Tamera…”

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A Tamera vi sono numerose strutture funzionali, sia per la vita quotidiana (abitazioni famigliari e collettive; le cucine comunitarie e la mensa all’aperto, le lavanderie, i bagni compost, ecc.) sia per l’importante attività di sperimentazione (l’officina solare, i laboratori di carpenteria per l’edilizia ecologica, le serre sperimentali) ed anche per la vita comunitaria (la sala comune per i ritrovi comunitari, la sala studio, la zona per i bambini, ecc.).

“Finalmente inizia il nostro tour per vedere (quasi) tutta Tamera e le sue strutture: l’organizzazione generale è morbidamente immersa nella natura e i sentieri si snodano tra prati, alberi da frutto, laghetti e zone coltivate in permacultura. Passeggiare per Tamera è assolutamente piacevole ed una continua scoperta: un laghetto con delle persone che si rinfrescano e ci salutano gioiosamente, il laboratorio per gli studi sulle applicazioni dell’energia solare, la grande sala comune dal tetto coperto d’erba dove la comunità si ritrova settimanalmente per ascoltare e discutere, la zona dedicata ai bimbi con il suo “asilo” di legno e i giochi che appaiono tra gli alberi, le piccole abitazioni degli abitanti permanenti e finalmente la mensa all’aperto, con vista su un laghetto, dove ci possiamo rifocillare e bere assieme alla comunità.

Prima di mangiare, i “cucinieri” odierni ci chiamano a raccolta suonando una barra di metallo e quando siamo tutti in piedi attorno a loro, ci presentano il cibo che hanno preparato per noi, descrivendo gli ingredienti (provenienti da Tamera) e spiegandoci a cosa pensavano, una sorta di focus per trasmettere energie sottili al cibo, mentre lo preparavano. Ringraziamo ed applaudiamo al loro lavoro e al loro dono e, dopo esserci serviti, ci sediamo a mangiare, chiacchierando con altri ospiti e membri della comunità…”

I fondatori originali di Tamera (Dieter Duhm e Sabine Lichtenfels ) provengono dalla Germania e ancora oggi sono molte le persone di origine tedesca che vivono a Tamera. Ma l’ambiente è assolutamente internazionale: vi sono ovviamente Portoghesi ma anche Inglesi, Americani, altri cittadini Europei e dal Medio Oriente, dall’Africa, dall’America Latina.

La comunità è quasi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie alla continua attività di ricerca nel campo dell’energia solare e della ritenzione delle acque e la vita comunitaria è essa stessa un laboratorio, anzi probabilmente il più importante laboratorio di Tamera.

“Dopo aver mangiato ed esserci riposati, incontriamo alcuni membri della comunità che spiegano agli ospiti la natura di Tamera e dei suoi progetti.

La cosa che più colpisce è l’importanza fondamentale che viene data alla ricerca, al “lavoro” sulle persone e sulle relazioni interpersonali, per creare una “forza” di base che permetta poi di agire positivamente anche verso l’esterno, verso il mondo e la società. L’aspetto probabilmente più identitario che emerge, rispetto alla società “comune” e ad altre comunità ecologiche, è questa attenzione al ruolo delle relazioni sessuali tra le persone e la volontà di superare il concetto “malato” di amore che imperversa nella società, basata sull’interesse egoistico ela falsità più che sulla comunione e fiducia. La domanda fondamentale a cui si cerca di rispondere è questa: <>.

Questione che ovviamente tocca tutti e lo si vede dai volti attenti dei presenti!…”

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La sessualità libera e la vita di coppia e comunitaria sono forse le istanze che più colpiscono chi si avvicina a Tamera ma si deve subito specificare che queste questioni vengono affrontate in maniera assolutamente protetta, intima, libera e personale. Sono nell’aria ma non ci aspetti una mitica comune hippy, tutt’altro. Gli aspetti legati alla sessualità ed ai rapporti personali sono affrontati con metodo e delicatezza estrema, attraverso la vita comunitaria, il dialogo e la discussione. La comunità protegge e aiuta le coppie nel loro percorso di consolidamento del loro amore.

Questo sforzo comunitario interno è utile per generare quell’energia che poi viene “donata” anche all’esterno, attraverso le numerose iniziative a favore della pace, del rispetto e della convivenza pacifica con gli animali e la natura, della solidarietà tra le genti della Terra.

Nel prossimo post vi racconterò di più a questo riguardo, se nel frattempo volete approfondire vi consiglio la lettura di questo articolo http://terranovavoice.tamera.org/2015/05/the-basis-for-a-functioning-community-is-trust/3506 )

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