Santander la smart city sperimentale

La città di Santander smart city grazie ad una rete di sensori fissi e mobili

La città spagnola di Santander è stata tra le prime città a sperimentare e sviluppare un piano per la trasformazione in Smart-city. Situata al nord della Spagna, capoluogo della comunità autonoma della Cantabria, vanta 180.000 abitanti e all’inizio del ‘900, è stata scelta come residenza estiva dal re Alfonso XIII. L’attuale amministrazione, con il sindaco Iñigo de la Serna come principale promotore, ha sviluppato un piano strategico basato sull’innovazione tecnologica, una serie di misure per incentivare la dimensione culturale del territorio e un’attenzione particolare verso l’internazionalizzazione della città.

Il cambiamento ha come fulcro un percorso partecipativo in cui le azioni sono studiate e condivise dalle istituzioni con l’università, la società civile e le imprese. Attualmente i progetti sono in fase sperimentale e prevedono una forte compartecipazione tra pubblico e privato.Uno degli obiettivi dichiarati è, infatti, quello di trovare le formule più efficaci per stabilire delle buone pratiche di gestione integrata pubblico-privati.

Il programma è sfruttato anche per creare opportunità di occupazione, per questo la città è stata aperta a sperimentazioni ed investimenti esterni, che hanno consentito di creare un mercato interno di posti di lavoro. Il piano è stato concepito in un arco temporale lungo, circa 20 anni, oltre i termini dell’amministrazione attuale. Il concetto di smart city è quindi interpretato come l’individuazione di un processo in grado di generare un cambio di comportamento che porti a nuove soluzioni di problemi irrisolti.

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Il progetto

È stata realizzata una rete fissa di sensori per il controllo dell’illuminazione, del meteo, del rumore, dell’illuminazione, della sicurezza, delle aree verdi ecc, e una rete mobile che è stata montata sui veicoli del trasporto pubblico, mezzi delle forze dell’ordine e taxi. I sensori fissi, installati attorno al centro di Santander, per una superficie di circa 6 chilometri quadrati, sono nascosti all’interno di piccole scatole grigie collegate ai lampioni, i pali e le pareti degli edifici.

Misurano luce, pressione, temperatura, umidità, i movimenti di auto e persone. I dati sono raccolti in una sede centrale presso l’università. Tutto viene registrato e studiato in tempo reale, dai rumori alla concentrazione delle polveri sottili, agli ingorghi. È possibile controllare e modulare l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione negli spazi pubblici per evitare spechi, ed ottimizzare il percorso dei camion per la raccolta dei rifiuti. Grazie ai sensori mobili ogni singolo bus trasferisce la sua posizione, il chilometraggio e velocità, e i dati sull’inquinamento atmosferico prodotto, taxi e auto della polizia fanno lo stesso.

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La realidad augmentada e il Pulso dela ciudad

Ma senza la partecipazione attiva dei cittadini, la città di Santander non potrebbe essere considerata una vera città intelligente. Il vero punto di forza del programma sono infatti la “realidad augmentada” ed il progetto Pulso de la ciudad. La prima è un’applicazione per smartphone che permette di conoscere in tempo reale qualunque tipo di informazione utile alla vita quotidiana, dagli orari degli autobus, alle informazioni turistiche fino alle offerte dei singoli negozi.

La seconda invece ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini all’amministrazione pubblica e viceversa, migliorando la qualità della vita. Attraverso questa applicazione è possibile inviare reclami ai consiglieri e ai quotidiani locali, in particolare sui problemi del traffico e delle condizioni del manto stradale, avendo come feedback notizie su percorsi alternativi e tempi di risoluzione da parte dell’amministrazione comunale del problema segnalato.

Tutti i dati sono resi pubblici, ma il cittadino che invia il reclamo rimane anonimo. La sperimentazione ha attirato l’interesse si diverse aziende private e altre amministrazioni che vedono Santander come un laboratorio sperimentale vivente, una città che per le sue dimensioni, ne troppo grandi ne troppo piccole, può essere utilizzato come modello di sviluppo di città intelligente.

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