Basta con il “più”, è il momento del “meglio”. Dalla Storia delle Cose alla Storia delle Soluzioni

Dalla Storia delle cose, un documentario che denunciava un modello economico insostenibile, basato sui consumi, alla Storia delle Soluzioni, per un'economia più etica.

Forse ricorderete la Storia delle Cose (Story of Stuff), un documentario di 21 minuti prodotto negli Stati Uniti e diffuso nel 2007 per denunciare un modello economico insostenibile, basato sul consumo eccessivo delle risorse e sulla moltiplicazione dei bisogni.

Il documentario (che potete trovare in lingua originale a questo link) fece molto parlare di sé, suscitando un dibattito molto vivace e anche aspre critiche: alcuni accusarono gli autori di aver realizzato un’opera di propaganda anti-americana, dato che nel video gli Stati Uniti venivano descritti come un Paese avido, che consuma al di sopra delle proprie possibilità e sfrutta le risorse altrui.

Il gruppo di persone che ha realizzato la Storia delle Cose, tra cui varie associazioni a favore di un’economia sostenibile, è comunque andato avanti, creando un sito web per far conoscere il proprio progetto e producendo altri mini-documentari per informare e diffondere le idee di consumo responsabile, decrescita e cooperazione.

Tutti i video presentano animazioni minimali e di facile comprensione, oltre che numerose semplificazioni nel racconto, perché l’obiettivo è di raggiungere chiunque, non solo i simpatizzanti o gli “addetti ai lavori” ma anche anziani e bambini, e di far circolare il più possibile le idee. Insomma, non aspettatevi tecnicismi o spiegazioni particolarmente approfondite e accurate, perché non le troverete.

Tra gli ultimi lavori c’è il video che vi voglio proporre oggi, per riprendere il filo del discorso su questo blog. È la Storia delle Soluzioni (Story of Solutions), un lavoro di nove minuti che illustra come l’economia mondiale potrebbe cambiare rotta, semplicemente cambiando obiettivo: sostituendo cioè il “più”, ben rappresentato dall’uso del PIL come indice per misurare il benessere, con il “meglio”, che si traduce in scelte più oculate che favoriscano un’economia sostenibile improntata su rispetto dell’ambiente, collaborazione e condivisione.

Buona visione!

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