Viaggiare a zero emissioni in tutto il mondo all’interno di un tubo: realta’ o fantascienza?

Mi sono imbattuta in una notizia che mi ha a dir poco incuriosita.

Si tratta dell’ET3, letteralmente Evacuated Tube Transport Technologies (Tecnologie di trasporto che utilizzano un sistema di tubi sottovuoto). Un progetto ideato da Daryl Oster, ingegnere statunitense che detiene il brevetto per studiare e realizzare una serie di tratte ‘ferroviarie’ alternative, sviluppate appunto in assenza di aria.

Questo innovativo sistema di trasporto sfrutterebbe la mancanza d’attrito e il sistema di lievitazione magnetica per ‘catapultare’ fino alla destinazione prescelta i passeggeri chiusi all’interno di capsule da 6 posti inserite in una rete di tubi sottovuoto. Grazie a una velocità di 6000/6500 km/h, l’ET3 riuscirebbe a collegare Londra a New York in 45 minuti e New York Pechino in 2 ore! Altro che lunghi viaggi transoceanici in aereo… con questo sistema, secondo la ditta che sta sviluppando il prototipo, si potrebbero realizzare viaggi rapidi, silenziosi, a basso costo, sicuri, confortevoli e convenienti per tutti, anche per l’ambiente.

L’ET3 promette infatti emissioni zero in quanto utilizza motori elettrici (in grado tra l’altro di ricaricarsi in fase di frenata) e ha un costo di produzione più contenuto rispetto a quello necessario per costruire ferrovie o autostrade. A detta dell’azienda, in fase di realizzazione si riuscirebbe ad ottenere un buon risparmio dato che i materiali necessari alla costruzione di una rete ET3 sono più leggeri di quelli che si utilizzano per i mezzi di trasporto tradizionali.

Gli scienziati (naturalmente) hanno espresso molti dubbi, in particolare sulla possibilità di far viaggiare a tale velocità e in completa sicurezza dei passeggeri in carne e ossa. È stato in realtà lo stesso Oster a sottolineare che, una volta stabilita l’effettiva fattibilità del progetto, si dovrebbe comunque superare un primo periodo di prova in cui si trasporterebbero esclusivamente merci.

Purtroppo, almeno fino ad oggi, non ci sono prove dell’effettiva fattibilità di questo sistema di trasporto su cui si sta studiando e lavorando già dal 1999, anno in cui il brevetto è stato ufficialmente registrato. Per adesso, quindi, dobbiamo continuare ad accontentarci di lunghi, costosi e inquinanti viaggi in aereo!

Ps: Se il progetto fantascientifico dell’Evacuated Tube Transport Technologies vi ha affascinato potete avere maggiori informazioni e vedere le foto del prototipo sul sito ufficiale www.et3.com.

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