Mini-cervelli a basso costo per ridurre la sperimentazione animale

Secondo un team di ricercatori statunitensi è possibile lavorare in campo biomedico utilizzando dei cervelli in miniatura e dal costo davvero basso, solo 25 centesimi di dollari ciascuno.

Ricerca scientifica e sperimentazione animale. È davvero impossibile rompere questo binomio? Siamo convinti di no, e oggi vi parliamo di quella che potrebbe essere una delle alternative nel prossimo futuro che forse non eliminerà del tutto ma potrebbe ridurre di molto l’utilizzo di animali nella ricerca medica.

Secondo un team di ricercatori statunitensi è possibile lavorare in campo biomedico utilizzando dei cervelli in miniatura e dal costo davvero basso, solo 25 centesimi di dollari ciascuno.

I mini-cervelli, sul cui progetto ha lavorato un gruppo di esperti della Brown University, sarebbero perfettamente funzionali in quanto composti da tessuti del sistema nervoso centrale e in grado quindi di produrre segnali elettrici creando connessioni tra i neuroni. A detta degli esperti basterebbe un piccolissimo campione di tessuto vivente per realizzare migliaia di mini-cervelli (un terzo di millimetro di diametro) grazie ad una coltura cellulare.

Non è la prima volta che vengono creati dei mini cervelli ma i ricercatori sono convinti che questa volta la realizzazione è più semplice, perché richiede meno materiale e meno passaggi e inoltre è economica.

“I materiali sono facili da ottenere e i mini-cervelli sono semplici da realizzare. Potremmo consentire a tutti i tipi di laboratori di fare questa ricerca” ha dichiarato Yu-Ting Dingle, uno degli autori.

Attualmente i mini-cervelli vengono realizzati utilizzando cellule cerebrali di roditori, ma basta un campione piccolissimo per crearne alcune migliaia ed è per questo che i ricercatori hanno definito il loro un “modello che potrebbe ridurre l’uso degli animali” nel campo della sperimentazione.

I ricercatori hanno descritto la tecnica da utilizzare nella pubblicazione Tissue Engineering Part C: Methods e secondo quanto riportato, i mini cervelli sarebbero utili per compiere ricerche sulle cellule staminali, trapianti di tessuti neurali o test sulla droga ma potrebbero essere anche applicati in altri settori biomedici. I ricercatori interessati potrebbero acquistarli già pronti laddove, ad esempio, i laboratori in cui devono operare non possedessero l’attrezzatura necessaria a questo tipo di colture cellulari.

Naturalmente noi ci auguriamo che gli stessi ricercatori o altri compiano al più presto il passo decisivo riuscendo a realizzare questi microscopici cervelli senza l’utilizzo di alcun animale.

Francesca Biagioli

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