La lunga migrazione delle farfalle monarca

Anche le farfalle monarca, in autunno, compiono la loro lunga migrazione verso i territori di svernamento

Ma lo sapevate che anche le farfalle sono in grado di compiere straordinarie migrazioni? È il caso della farfalla monarca che in autunno comincia il proprio viaggio di massa alla ricerca di un luogo più adatto per svernare.

Si tratta di una migrazione che vede coinvolte centinaia di milioni di individui; ma la cosa particolare è che avviene in più generazioni.

A settembre-ottobre (in base al calo delle temperature) comincia un viaggio lungo migliaia di chilometri, che inizia dal Nord America per terminare in Messico per le farfalle che vivono ad est, e in California per quelle che vivono ad ovest; la stessa rotta verrà ripercorsa a ritroso in primavera.

Caratteristica unica è che riproduzione e migrazione sono strettamente collegate tra loro: il ciclo vitale della farfalla monarca avviene su 4 generazioni all’anno, ognuna delle quali svolge dei compiti ben definiti sia nella migrazione che nella riproduzione. Solo le monarche nate tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno compiono il viaggio di andata e ritorno e vivono 6 mesi (a differenza delle altre tre generazioni che hanno invece una vita di sole 2-6 settimane)

Ma vediamo ora più nel dettaglio l’intero ciclo annuale delle farfalle monarca.

Come abbiamo detto precedentemente è la quarta generazione, nata alla fine dell’estate, a compiere la lunga migrazione verso sud; questi insetti raggiungono ogni anno sempre gli stessi alberi sui quali cominciano un periodo di ibernazione. Alla fine di questi 4-5 mesi (febbraio-marzo), durante i quali ogni attività è stata sospesa, le farfalle si risvegliano, si accoppiano e cominciano il loro viaggio di ritorno verso nord. Lungo la loro rotta si fermano diverse volte per depositare le loro uova nei paesi meridionali degli Stati Uniti, e alla fine muoiono. È qui che nasce la prima generazione (marzo-aprile): il bruco si trasforma prima in crisalide e poi in farfalla, la quale continuerà il viaggio verso nord alla ricerca del cibo per sopravvivere; il soggetto adulto vive solo 2-6 settimane. Tra maggio e giugno nasce la seconda generazione che continuerà la migrazione verso nord alla ricerca di cibo, si accoppierà, deporrà le uova e morirà a sua volta, anche lei dopo 2-6 settimane. La terza generazione nasce nei mesi di giugno-agosto ed il suo ciclo vitale è sovrapponibile a quello delle precedenti; è questa che raggiunge la meta definitiva (nord degli Stati Uniti e Canada) e darà vita alla quarta e ultima generazione, a fine estate. Queste ultime sono le uniche farfalle che vivranno sei mesi: a inizio autunno fanno scorta di cibo, cominciano il loro viaggio verso sud ed il ciclo ricomincia.

Ma come fa la farfalla monarca ad orientarsi, a trovare la propria rotta per tornare ogni anno sempre negli stessi luoghi? A differenza della maggior parte di specie migratorie, le farfalle monarca non sono in grado di rilevare la propria posizione geografica in rapporto al punto di arrivo, sono prive cioè di quel sistema di navigazione con il quale molti uccelli migratori e la tartaruga Caretta caretta riescono a determinare latitudine e longitudine; ma grazie ad una “bussola” interna posta negli occhi e nelle antenne, si dirigono verso sud guidate dalla posizione del sole. Oltre a questa strategia vettoriale sembrano essere guidate anche da una certa sensibilità topografica, ad esempio nei confronti delle linee di costa, e meteorologiche, come la prevalenza di alcuni venti; infine, una volta avvicinate alla meta, gli studiosi pensano che questi insetti riescano ad orientarsi per mezzo di segnali olfattivi e sociali, per raggiungere così gli stessi luoghi di svernamento dei loro antenati.

Purtroppo però anche le farfalle monarca sono a forte rischio estinzione, per la continua distruzione da parte dell’uomo dei loro boschi di svernamento; esiste però un posto in Messico, la Riserva della biosfera delle farfalle monarca, che serve a proteggere il loro habitat invernale e che è patrimonio dell’UNESCO dal 2008.

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