Cani “aggressivi”? Come prevenire o risolvere il problema

Quante volte si sente parlare di cani aggressivi? Come si può intervenire per risolvere e prevenire il problema?Un aiuto anche dai rimedi naturali.

Quante volte al telegiornale si è sentito parlare di “razze pericolose”? Di cani che aggrediscono persone, anche gli stessi padroni? Pura pazzia improvvisa Assolutamente no! Dietro ad un atteggiamento di questo tipo si cela sempre una motivazione, seppur a noi umani possa sfuggire; ed è proprio per questo che si verificano questi incidenti molto gravi.

Quando si decide di adottare un cane sarebbe buona norma (anzi, piuttosto un obbligo!) di questa specie, in quanto il suo modo di comunicare è molto diverso da quello dell’uomo, e questo spesso causa incomprensioni: seppure il cane diventi membro integrante della famiglia, bisogna essere consapevoli che non potrà mai pensare o agire come noi, e quindi è assurdo cercare di “antropomorfizzarlo” (se mi fate passare questo termine). Semplici gesti, movimenti, sguardi, nel cane possono causare reazioni a noi spesso inspiegabili, ma che presentano invece uno specifico significato tra i suoi cospecifici. Quindi oltre a documentarvi tramite libri, riviste, siti web, documentari, sarebbe necessario seguire un corso di educazione cinofila, utile sia al cane, ma anche al proprietario.

Spesso dietro un atteggiamento aggressivo si nasconde un sentimento di paura. È importante quindi che nei primi 3 mesi di vita il cane entri in contatto con la maggior parte di stimoli, rumori, persone di qualsiasi sesso/età/razza/corporatura, animali anche diversi per specie e razza,; questo per evitare che subentrino successivamente delle paure quando si ritrova in presenza di qualcosa che non conosce.

Nel caso in cui il vostro amico a quattro zampe abbia già manifestato atteggiamenti di aggressività, sarebbe indicato portarlo da un veterinario comportamentalista che potrà darvi validi consigli su quali comportamenti adottare anche voi proprietari per risolvere il problema; spesso però viene associata una terapia a base di psicofarmaci, con lo scopo comunque non di sedare l’animale, ma di renderlo più tranquillo affinché sia più disponibile all’apprendimento

Per ricorrere invece ad una terapia più naturale, si potrebbero utilizzare i fiori di Bach, e perché no anche l’agopuntura? Come vi ho spiegato nel mio primo articolo, questo tipo di terapia agisce sia su problemi fisici, ma anche psico-comportamentali, e con buoni risultati (ed ho potuto sperimentarne personalmente i benefici per risolvere i problemi comportamentali del cane proprio perché è stato argomento della mia tesi in agopuntura veterinaria; naturalmente ogni caso è diverso da un altro, i tempi possono essere più o meno lunghi in base anche alla gravità del problema). È inoltre fondamentale ignorarlo quando manifesta comportamenti indesiderati e premiarlo invece quando si calma o obbedisce, in modo che associ un atteggiamento positivo ad un appagamento (questa è la regola generale da seguire sempre quando si vuole far capire al proprio cane ciò che e giusto e ciò che è sbagliato).

Secondo me quindi non si può generalizzare parlando di razze pericolose o di cattivi padroni, tutto sta (come in tutte le cose) nel conoscere.

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