Amore romantico tra i ghiacci…quello dei pinguini

Quello dei pinguini è un esempio una cooperazione perfetta tra genitori per il solo bene dei propri piccoli

Chi vedendo un pinguino non ha per lo meno fatto un mezzo sorriso? Anche spesso protagonista di diversi film commedia o di animazione, è sempre in grado di suscitare simpatia.

I pinguini (o Sfeniscidi, appartenenti alla famiglia degli Spheniscidae) potrebbero essere definiti degli “uccelli non uccelli”: dal punto di vista evolutivo essi discendono da uccelli volatori, ma ora hanno perso tutti questa capacità di volare. Sono però dei perfetti nuotatori, grazie alle loro ali trasformate in pinne (e che a differenza di quelle degli uccelli non sono cave, pneumatiche) e alla forma idrodinamica del corpo; le ali sono il loro unico mezzo di propulsione, le corte zampe posteriori infatti fanno da timone. Nella cattura delle prede (pesci, calamari, crostacei) sono capaci di immergersi anche fino a 400 metri le specie più grandi, altrimenti mediamente intorno ai 30-40 metri, ed anche per periodi piuttosto lunghi. Sulla terra ferma camminano lentamente e con un’andatura piuttosto buffa, dondolando; ma sulle distese ghiacciate raggiungono notevoli velocità facendo lunghe scivolate sulla pancia.

Ne esistono diverse specie che si distribuiscono su tutte le coste dell’emisfero meridionale, dal Polo Sud all’Equatore; si differenziano tra loro per le loro caratteristiche fisiche, come l’altezza, che nel pinguino imperiale raggiunge il metro e venti (con 40 chili di peso) mentre nel pinguino minore i 30 cm (animali di poco più di un chilo). Possono vivere anche fino a 20 anni.

Sono animali omeotermi e, grazie allo strato di grasso sottocutaneo e alle penne, sono molto resistenti al freddo intenso (fungono da isolante termico che li ripara dalle rigide temperature e dal vento).

I pinguini sono molto fedeli, omogami anche se limitatamente ad una stagione riproduttiva. Durante la nidificazione (intorno a marzo-aprile) si riuniscono in popolose colonie sulla terraferma, anche a diversi chilometri dall’oceano. Durante il corteggiamento sono diversi da specie a specie le pose caratteristiche ed i richiami emessi, ma anche la modalità di costruzione dei nidi (i quali hanno a volte anche forme piuttosto particolari, quasi opere d’arte; ma non tutti i pinguini se ne servono durante la cova, come ad esempio i pinguini reale e imperatore, i quali tengono le uova sulle zampe posteriori coprendole con la cute dell’addome per ripararle, detta “marsupio della covata“); anche il numero delle uova deposte (una o due) ed il periodo di incubazione sono diversi a seconda della specie. Non sò a voi, ma a me evocano una visione estremamente romantica le cure parentali di questi animali, dove entrambi i genitori si prendono cura delle uova prima e dei piccoli poi; inoltre quel digiuno prolungato dei maschi che si dedicano alla cova come se nulla fosse più importante della nascita dei piccoli (non si cibano per tutto il periodo della nidificazione, del corteggiamento, della deposizione delle uova e di una parte o di tutto il periodo della cova, durante il quale invece la femmina ritorna all’oceano per nutrirsi), poi finalmente il cambio con la mamma pinguino e la pesca per ripristinare le proprie riserve perse; infine la cooperazione reciproca tra i genitori per procacciarsi il cibo e sfamare la prole…in alcune specie, una volta raggiunto lo sviluppo sufficiente per non avere bisogno della continua cura da parte di questi ultimi, i pulcini vengono radunati in una sorte di nursery per ridurre al minimo la dispersione di calore e proteggersi dagli attacchi degli uccelli marini predatori; qui aspettano i genitori andati in cerca di cibo, i quali riescono a riconoscere i propri piccoli tra migliaia grazie ad una sorta di fischi modulati udibili anche a lunga distanza. Durante l’estate antartica, quando i ghiacci cominciano a sciogliersi e le acque quindi ad avvicinarsi al luogo di riproduzione, i giovani pinguini avranno cambiato piumaggio e messo le nuove penne, e saranno così in grado di tuffarsi a loro volta nell’oceano e badare a se stessi; lo sviluppo comunque a quest’età risulta essere ancora incompleto, infatti il piumaggio definitivo verrà acquisito al secondo anno e la maturità sessuale intorno ai 5 anni.

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