Ovipari vivipari o ovovivipari?

Ovipari, vivipari, ovovivipari: gli animali hanno strategie riproduttive diverse, idonee per garantire la sopravvivenza della propria specie

La vita sulla Terra, la sopravvivenza delle specie, sia di piante che di animali (compreso l’uomo) avviene grazie alla possibilità fornita da Madre Natura a tutti gli esseri viventi di riprodursi; e nel mondo animale esistono diverse strategie di riproduzione.

Queste modalità di riproduzione sono state studiate quasi sicuramente da ognuno di noi sui banchi delle scuole elementari o medie, ma probabimente tali nozioni sono state accantonate in qualche angolo remoto della nostra memoria; è importante però riportarle alla luce, non solo per coloro che nutrono un particolare interesse per le materie scientifiche o sono appassionari di natura, ma per tutti, visto che nelle nostre case cresce sempre più il numero di animali e che spesso appartengono a specie diverse, che oltre ad avere caratteristiche fisiche e comportamentali diverse, esigenze diverse, presentano anche modalità di riproduzione diverse (quanti infatti ospitano nella propria casa cani, gatti, ma anche conigli, uccelli, pesci, rettili ecc ecc?)

Da questo punto di vista possiamo allora classificare gli animali in:

OVIPARI:

le femmine di questo gruppo depongono le uova, e quindi lo sviluppo embrionale, con l’incubazione, avviene al di fuori del corpo materno. L’embrione si nutre e quindi cresce grazie alle sostanze presenti nello stesso uovo; esistono comunque delle differenze sostanziali: nei pesci ed anfibi ovipari le uova sono di piccole dimensioni e contengono poco materiale di riserva, tanto che lo sviluppo avviene in breve tempo; negli uccelli e rettili ovipari invece, dove l’embrione richiede più tempo per raggiungere il completo sviluppo (infatti non passano nemmeno per la fase larvale), le uova presentano maggiori dimensioni e una maggiore quantità di sostanze di riserva. A questo gruppo appartengono i pesci, uccelli, insetti, alcuni anfibi e molti rettili, aracnidi e monotremi.

VIVIPARI:

l’embrione (e poi il feto) si sviluppa completamente all’interno delle vie genitali femminili, con impianto definitivo nell’utero; qui viene nutrito attraverso il sangue materno che gli giunge grazie alla placenta; a completo sviluppo il feto viene partorito dalla madre. Un’eccezione è rappresentata dai marsupiali dove il piccolo viene partorito molto precocemente, per terminare lo sviluppo all’interno del marsupio materno rimanendo attaccato alla mammella ancora per diversi mesi. (vedi anche “Un “salto” in Australia per scoprire il canguro rosso“)

Questo gruppo racchiude i mammiferi, alcuni anfibi (salamandra), alcuni rettili, alcuni artropodi e pesci

OVOVIVIPARI:

anche in questo caso il embrione raggiunge il pieno sviluppo dentro alle uova, ma che vengono incubate all’interno del corpo della femmina; non esiste alcun apporto nutritivo madre-feto. Al termine dell’incubazione la femmina dà vita a piccoli completamente formati ed espellerà anche i frammenti di uovo. Rientrano in questo gruppo alcuni pesci (gli squali), alcuni rettili (la vipera)

Tutte queste sono delle strategie riproduttive che fanno sì che la crescita e la cura dell’embrione avvenga nel miglior modo possibile; Madre Natura ha selezionato quello più idoneo per ogni singola specie, con il solito e unico obiettivo di garantirne la sopravvivenza.

LEGGI ANCHE:

“Un fiume” di forza e determinazione nella migrazione dei salmoni

Ciclo estrale della cagna: caratteristiche fase dopo fase

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook