Combattere l’ansia respirando: attacchi di panico addio con il metodo Buteyko

Cos'è il metodo Buteyko, come funziona e come può aiutare a combattere l'ansia e gli attacchi di panico con la respirazione.

Contro l’ansia e gli attacchi di panico hai mai provato il metodo Buteyko?

Cos’è il metodo Buteyko?

Il metodo Buteyko è una vera e propria rieducazione respiratoria, una specie di “fisioterapia del respiro”, applicata inizialmente come cura per l’asma dal medico Konstantin Pavlovich Buteyko sin dall’inizio degli anni ’50. Dopo oltre 40 anni di ricerche e sperimentazioni, il metodo è stato utilizzato per la cura di molte altre patologie, tra le quali anche l’ansia e gli attacchi di panico.

Chi è Konstantin Pavlovich Buteyko?

Il dott. Buteyko nasce vicino a Kiev nel 1923 e muore nel 2003 a Mosca; studia prima come ingegnere meccanico al politecnico di Kiev, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale passa agli studi di medicina e si laurea con lode nell’istituto di medicina più prestigioso di Mosca. Durante le sue prime ricerche osserva come la respirazione sia strettamente collegata allo stato di salute dei suoi pazienti. In particolare nota un collegamento stretto tra l’iperventilazione e il peggiorare di molte condizioni patologiche croniche.

Cos’è l’iperventilazione?

L’iperventilazione è una serie di respirazioni veloci e frequenti che causa una riduzione di anidride carbonica nel sangue e può essere la causa di molte patologie croniche se si presenta come un disturbo cronico a sua volta. In questo caso viene definito Sindrome da Iperventilazione. Buteyko nota come l’iperventilazione cronica aggravi le patologie dei suoi pazienti e si accompagni sempre a malattie croniche come asma, ipertensione, attacchi di panico e ansia.

Come funziona il metodo Buteyko?

Il dott. Buteyko trova una stretta connessione tra il respiro profondo e affannoso che caratterizza l’iperventilazione e l’insorgere o l’aggravarsi di molte patologie al tempo considerate quasi incurabili come alcune forme d’asma. Se questa connessione esiste davvero, allora è possibile invertire il processo della malattia controllando la respirazione e rallentandola. In questo modo infatti Buteyko cura la sua ipertensione e inizia una serie di cure sperimentali in moltissimi istituti dell’ex Unione Sovietica. La ricetta del suo metodo è molto semplice: bisogna respirare soltanto con il naso, la respirazione deve essere soltanto diaframmatica, bisogna respirare di meno, più lentamente e quasi impercettibilmente.

Perché il metodo Buteyko funziona ?

Rallentare la respirazione, respirare di meno, soltanto con il naso, fare delle apnee e utilizzare soltanto la respirazione addominale, evitando quella toracica, ristabilisce i livelli ottimali di anidride carbonica nel sangue. L’equilibrio tra CO2 e ossigeno è cruciale per far sì che quest’ultimo possa essere assorbito dai tessuti. L’iperventilazione abbassa i livelli di CO2 impedendo l’ossigenazione dei tessuti, portandoli in uno stato di acidosi e dando il via libera alla proliferazione di stati infiammatori e quindi patologie croniche.

In poche parole Buteyko nota come i cambiamenti negli stili di vita delle persone nel corso del 1900 abbia portato ad una diminuzione drastica dell’attività fisica, ad una sedentarietà cronica che si accompagna ad un’alimentazione nociva: troppe proteine animali, troppi zuccheri, glutine e prodotti confezionati appesantiti da additivi di ogni tipo. A questo bisogna aggiungere l’inquinamento ambientale che influisce sulla salute delle persone direttamente, come nel caso della qualità dell’aria e indirettamente, attraverso l’assorbimento di pesticidi, ormoni e altre sostanze utilizzate nell’agricoltura e nell’allevamento. Questi cambiamenti hanno portato le persone a modificare la loro respirazione.

Il metodo Buteyko quindi permette di riossigenare l’organismo e alzare le difese immunitarie contro le infiammazioni croniche che provocano patologie, ma prima di tutto rieduca la respirazione, riportandola al suo funzionamento naturale corretto ed impedendo che venga coinvolta in patologie come l’asma o l’ansia.

Com’è cambiata la nostra respirazione con lo stile di vita moderno

1. La scarsa attività fisica indebolisce la muscolatura di tutto il corpo, impedendo la corretta postura e facendo crollare spalle e torace in avanti. A risentirne non è soltanto la colonna vertebrale, ma anche la muscolatura interna e gli organi: il diaframma, che ha il compito principale di sostenere e muovere i polmoni nel respiro, si atrofizza, obbligando la persona a respirare con la parte alta del torace e non con l’addome.

2. La respirazione toracica non coinvolge il diaframma, che smette di “massaggiare” gli organi interni limitrofi e può causare problemi muscolo-scheletrici come l’iperlordosi lombare. Una disfunzione respiratoria diaframmatica innesca un circolo vizioso nel quale viene macinato l’intero equilibrio dell’organismo, portando a patologie respiratorie come l’asma, dell’apparato digerente come ernia iatale, gastrite, stitichezza, ginecologiche, circolatorie e del sistema linfatico.

3. La respirazione toracica non è in grado di mantenere l’equilibrio tra CO2 e ossigeno, quindi l’ossigenazione dei tessuti, e il risultato è una continua sensazione di mancanza d’aria. Di conseguenza la persona tende a respirare di più e più velocemente per colmare questo bisogno, ma in questo modo peggiora le cose. Sangue e tessuti non ossigenati si infiammano e le cellule in mancanza di ossigeno muoiono, dando il via libera a patologie croniche di vario tipo.

Iperventilazione e ansia

Nel caso dell’ansia e del panico, l’iperventilazione cronica provoca un generale abbassamento delle difese immunitarie, una scarsa disponibilità di energie e, legandosi ad aspetti psicologici di apprensione, agitazione e paura, diventa la manifestazione più eclatante del segnale d’allarme e attivazione scatenato. Se l’associazione tra l’iperventilazione e i significati psicologici viene ripetuta e rinforzata più volte, può instaurarsi un meccanismo automatico di risposta alle situazioni o ai pensieri stressanti, ovvero quel mostro che chiamiamo ansia.

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Il metodo Buteyko funziona contro l’ansia e il panico?

Sono state fatte molte ricerche per sondare l’efficacia di questo metodo, sia dallo stesso dott. Buteyko, che da moltissimi altri ricercatori in vari paesi. Al momento la medicina considera il metodo Buteyko come una tecnica complementare non sufficientemente supportata da dati empirici, tuttavia sono molti i sostenitori della sua efficacia, considerando anche i limiti enormi dei test di validazione che la scienza applica a terapie non farmacologiche come questa.

Considerando le affinità con alcune tecniche di respirazione Yoga, tradizione antichissima, affermata e in continua diffusione, il metodo Buteyko può essere considerato come una forma efficace di rieducazione respiratoria, come una forma di auto terapia, come un rimedio naturale privo di controindicazioni, ma anzi ricco di implicazioni positive per la salute e la responsabilizzazione della persona. In questo senso, la percezione di maggior controllo e l’aumento del benessere generale possono essere determinanti nella cura dell’ansia e del panico, soprattutto se inseriti in un percorso completo dove vengono affrontati tutti gli aspetti del problema. La respirazione è di sicuro uno dei lati più coinvolti nell’ansia e il metodo Buteyko può essere un’ottima soluzione.

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