Come aiutare i bambini a gestire la paura?

Come aiutare i bambini a gestite la paura? Le rassicurazioni razionali non sono efficaci. È importante, invece, offrire i mattoni della sicurezza: amore, empatia e accettazione”.

Affrontare le paure infantili con rassicurazioni razionali non è il modo più efficace: spesso falliscono di fronte alla logica della paura. È importante, invece, offrire i mattoni della sicurezza: amore, empatia e accettazione”.

Così riassume il suo pensiero Lawrence Cohen, psicologo e psicoterapeuta statunitense, autore del libro Le paure segrete dei bambini.

La paura che assale i bambini si veste di forme diverse: dal mostro nascosto dietro la porta, alla timidezza di fronte a persone o situazioni nuove, all’assenza di mamma e papà.

E’ un senso di smarrimento che i nostri piccoli non riescono a gestire e che li porta a pianti disperati o a rifiuti categorici.

E i genitori cadono nella frustrazione e nel senso di impotenza quando le loro rassicurazioni non funzionano.

Quali sono le manifestazioni più comuni a livello fisico e mentale della paura?

– Battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, muscoli tesi, crampi allo stomaco, tremori e sudorazione, minzione frequente, disturbi gastrointestinali o incontinenza.

– Pensieri ansiosi, preoccupazioni (e se succede qualcosa di brutto?).

– Paura dei rischi, di tutto ciò che è nuovo, reazione forte ai cambiamenti nella routine.

– Tic nervosi: mangiarsi le unghie, “ciucciarsi” i capelli o gli abiti.

– Stato emotivo di allarme continuo

– Timori di cose specifiche, reali o immaginarie, come i cani, gli insetti o i mostri sotto il letto.

– Tendenza a percepire il mondo come generalmente minaccioso o pericoloso.

– Tendenza a evitare tutto ciò che può suscitare paura o ansia.

– Timidezza, perfezionismo, tentativo di avere il controllo assoluto sul proprio ambiente.

Come possiamo fare allora per aiutare i bambini a reagire in maniera positiva alle loro paure?

Il primo passo è quello fondamentale, senza il quale ogni spiegazione razionale decade.

1) MOSTRARE EMPATIA, ATTENZIONE E ASCOLTO

Questo vale per la paura, ma anche per tutto il resto: dal capriccio, alle inclinazioni personali del bambino.

Quante volte ci capita, magari davanti ad un loro rifiuto di andare in bagno da soli per lavarsi i denti, di spazientirci, liquidando la loro paura con un: ” non c’è nessun motivo di preoccuparsi per così poco e non c’è alcun motivo di avere paura”.

In realtà come possiamo noi dire che la paura del bimbo è ridicola?

Sì forse l’idea del mostro nel nostro mondo di adulti lo è, ma la paura di nostro figlio è reale, è semplicemente l’espressione dei sentimenti che sta provando.

E’ invece importante chiedersi cosa sente quando è così impaurito e agitato, immedesimarsi in lui e quindi evitare di sminuire le sue paure e, di conseguenza, il suo stato d’animo.

2) INFONDERE SICUREZZA

Siamo noi a doverci mostrare per primi calmi e sereni e, per poter contagiare i piccoli con questa tranquillità, dobbiamo per prima cosa ascoltarli e comprendere la loro paura, mostrandoci tolleranti e pazienti.

Quando si sentono capiti, i bambini, sono più propensi ad accogliere le nostre rassicurazioni.

Se nostro figlio ha paura di andare a dormire non liquidiamo la sua paura in modo sbrigativo con un : “non c’è alcun motivo per avere timore e per fare queste storie…”

I bambini ansiosi non sono in grado di aggrapparsi a questa idea confortante.

E’ meglio accompagnarli fisicamente, coccolarli nel loro letto e lasciare una lucina accesa per esempio, o dar loro da tenere stretto un peluche o una maglietta di mamma.

3) INSEGNARE COME RAFFREDDARE LE EMOZIONI CONCENTRANDOSI SUL LORO CORPO

Cohen suggerisce di pensare alla paura come alla “fiamma delle emozioni”, nella quale ogni emozione (la fiamma) inizia con una scintilla, che può essere un pensiero o un evento.

Quando la scintilla si innesca si può imparare a gettare acqua sulle fiamme. L’acqua è qualsiasi cosa in grado di raffreddare l’emozione: contare fino a dieci, respirare profondamente, concentrarsi su qualcosa di diverso tipo saltare, disegnare.

Per aiutare i bambini molto ansiosi, è bene parlare di meno e coccolare di più: cullare, canticchiare o fare un massaggio delicato.

In caso di bambini veramente paralizzati dalla paura, incoraggiarli a urlare, saltare e scuotere tutto il corpo. Questo permette di liberarsi e ridurre il livello di ansia velocemente. E se sono restii, facciamolo noi per primi.

Quando, invece, non sono in preda a crisi di panico, coinvolgiamoli in un’attività fisica, come la corsa o i saltelli sul posto.

Il segreto è impegnare il corpo in un’attività ritmica, sostiene Cohen.

Oppure invitiamoli a disegnare la loro paura. Il disegno impegna il corpo e la mente e invita a tirare fuori dalla testa un’immagine inquietante e a metterla su carta “Potete chiedere ai bambini di disegnare immagini buffe della loro paura o i super poteri che utilizzeranno per sconfiggerla”.

4) BILANCIARE PAZIENZA E ACCETTAZIONE CON UNA “SPINTARELLA DELICATA”

Forzarli a vincere le loro paure in maniera veloce e brusca non funziona, meglio un passo alla volta, anche se richiede più tempo e pazienza.

Comprendere e accettare lo stato d’animo dei bambini e poi incoraggiarli ad affrontare ciò che li spaventa.

Se stentano a fare amicizia, per esempio (in caso di fobia sociale), proviamo a invitare a casa altri bambini, o se sono più piccoli, accompagniamoli in braccio o teniamoli per mano per il tempo necessario a scioglierli.

5) FARE OGNI GIORNO COSE SPAVENTOSAMENTE DIVERTENTI E SICURE

E’ positivo allenare la mente ansiosa del bambino ed abituarla ad affrontare piccole sfide paurose, ma sicure e divertenti tutti i giorni.

Come? Facendoli misurare con avventure fisiche all’aperto, come arrampicarsi, saltare ostacoli, fare percorsi, tutte esperienze che li faranno sentire forti e coraggiosi, regalandogli ogni volta un po’ più di sicurezza.

6) GIOCARE E RIDERE INSIEME

Sappiamo che il gioco è il modo migliore per entrare in relazione con i bambini e Cohen utilizza l’espressione: “mettiamoci per terra” cioè all’altezza degli occhi del bambino e facciamo una lotta coi cuscini, imitiamo i leoni, rotoliamo, facciamo capriole e ridiamo con loro.

Ridere allenta la tensione portata dalla paura. E il contatto fisico e la vicinanza li aiuta a riprendersi.

Armiamoci di pazienza perchè interiorizzare il senso di sicurezza potrebbe richiedere molto tempo e la fretta con i bambini è la nostra peggiore nemica!

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