Dalla scrittura migrante alla violenza sulle donne, passando per mafia, solidarietà, famiglia e fine vita. Sono tanti i temi cari all’associazionismo protagonisti della ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si svolgerà dal 16 al 20 maggio. Tra i padiglioni del Lingotto Fiere, spazio anche a volumi che raccontano la disabilità e a laboratori per ragazzi.
Il Salone nasce nel 1988 da un’idea di due torinesi: il libraio Angelo Pezzana e l’imprenditore Guido Accornero. Fin dalla prima edizione si caratterizza per un tema annuale, un filo conduttore che unisce i convegni più importanti. A inaugurare il Salone è il poeta russo Josif Brodskij, premio Nobel 1987. Nel 1999 il Salone viene rilevato da Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino e prende il nome di Fiera del Libro, per poi tornare alla denominazione originaria nel 2010. La promozione e il progetto culturale sono affidati alla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Presidente è Rolando Picchioni, direttore editoriale lo scrittore Ernesto Ferrero.
Tra i personaggi più attesi c’è Sahar Delijani, figlia di militanti politici iraniani, nata in un carcere di Teheran nel 1983, in cui erano stati imprigionati i genitori. Nel 1996 la famiglia riesce a rifugiarsi in America, e oggi Sahar vive a Torino con il marito italiano. Dalla dittatura khomeinista alla “primavera verde” del 2009, il suo intenso romanzo “L’albero dei fiori viola” intreccia i destini di donne iraniane separate dalla violenza della storia ma accomunate dalla fedeltà delle loro radici.
Il programma completo dell’evento è, come sempre, pieno di iniziative interessanti, consultabili sul sito ufficiale:
http://www.salonelibro.it/programma.html
Anche quest’anno, doppo il successo della scorsa edizione, il Salone si racconta in diretta Twitter con l’hashtag ufficiale #SalTo13