Sui terrazzi pugliesi una botta di energialternativa

A Grottaglie nasce Up To The Jefu sui terrazzi del Quartiere delle Ceramiche

Sareste capaci di descrivere in tre parole la Puglia? Diciamolo subito: è impossibile. Il perché di ciò è semplice; dici Puglia e pensi subito: ai Trulli di Alberobello e di tutta la Valle d’Itria, al Gargano e alle sue spiagge, al Salento e al barocco leccese, ai vini Negroamaro, Primitivo e Nero di Troia, all’olio extravergine di oliva, al pane di Altamura e a tutta la ricca gastronomia, alla Taranto spartana e alla Magna Grecia Jonica, ai Monti Dauni e alla Murgia barese, ai laghi di Lesina e Varano e alle cattedrali romanico-pugliesi. C’è una cosa però che anche al più attento osservatore può sfuggire, una caratteristica se non unica sicuramente particolare facilmente riscontrabile in tutta la Puglia, simbolo non nobile ma legato all’economia domestica dei giorni: i terrazzi.

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Sì, i terrazzi o jefu, come li chiamano a Grottaglie, la città delle ceramiche. Nel suo antico Quartiere, da secoli dominato dall’imponente Castello Episcopio, botteghe di ceramisti da generazioni realizzano e raccontano un territorio suggestivo, particolare, di cerniera tra la Provincia di Taranto e il Salento. Proprio qui, nel cuore storico della città, una nuova energialternativa ha preso piede sui terrazzi delle botteghe dei maestri ceramisti, una forza così coinvolgente che mescola musica, arte, vino e gastronomia in un caleidoscopio energetico davvero frizzante, dove il protagonista prìncipe è lui, il terrazzo, lo jefu, come dicono i grottagliesi nel loro dialetto.

Up To The Jefu è il progetto nato dall’estro di Antonio Piergianni, dj di altri tempi, uno di quelli che mette ancora musica con i dischi e la miscela grazie al suo intuito ed estro. Un’idea nata da una passione e dall’esperienza, che sprigiona tantissima energialternativa perché capace di muovere appassionati di musica, amanti del vino e della buona cucina, cultori dell’arte: bella gente, insomma.

Non sarà eolica o solare, ma questa energia prodotta dalla gente che frequenta gli appuntamenti realizzati esclusivamente sulle terrazze delle botteghe presenti nel Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie è davvero alternativa, perché capace di muovere passioni diverse e trasversali, di unire tra loro personalità differenti.

Ci vuole energia per dare vita ad un’idea. Degustare un calice di vino e accompagnarlo a finger food realizzati con prodotti eccellenze del territorio, ballare, muoversi e parlare accompagnati dal sottofondo musicale, il tutto, affacciati sul parapetto del terrazzo ammirando, dall’alto, la magnificenza scenografica del Quartiere delle Ceramiche, dal tramonto all’alba, quando i colori del cielo sprigionano energici colori che dal rosso o arancione degradano al blu notte tempestato dalla brillante presenza della luce delle stelle, in cielo, e dei lampioni gialli, tra i vicoli del centro storico, che esaltano colori e forme.

Sopra il terrazzo, dunque, sopra lo jefu la gente produce energia culturale, la immagazzina, la cede o la consuma in un rituale antropologico primordiale, quando l’uomo si radunava in comunità e parlava al cielo attraverso l’estasi del proprio corpo, attraverso rituali magici accompagnati da suoni e musiche, bevande e cibo ritenuti mezzo verso l’altro.

Il terrazzo è il luogo in cui il pugliese trova rifugio da bambino, dove la sera d’estate osserva le stelle, è quel posto dove le nonne stendono i panni al sole o al vento su lunghe corde distese da un capo all’altro; il terrazzo, per un pugliese, è un modo di essere, dove immaginare, costruire, lavorare, pensare, osservare.

Una botta di energialternativa dunque quella che lo jefu può produrre, una botta energetica che può muovere il cuore, le gambe ma soprattutto la testa di chiunque voglia vivere la sua vita alimentandosi di energia culturale.

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