Come ti ricarico la batteria in modo green e alternativo

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Il ReadSet fenix è un dispositivo che, attraverso un piccolo pannello solare, il microeolico o l'energia sprigionata da una dinamo di bicicletta, accumula energia in una batteria e viene usato per caricare qualsiasi tipo di dispositivo elettronico.

Smartphone, fotocamere digitali, iPad, tablet e chi più ne ha più ne metta. La tecnologia è ormai ovunque, come l’aria che respiriamo. Lavoro, svago, amore sono diventati hi-tech e la preoccupazione più grande, oggigiorno, è avere la “batteria carica”. Si, perché la sensazione di vuoto che assale quando siamo isolati dal mondo e non possiamo effettuare una chiamata dal cellulare, o navigare in internet per vedere su Facebook cosa fa Tizio e cosa ha detto Caio, o quanti “mi piace” ha totalizzato il nostro post, diventa un vero psicodramma per giovani teenager, desperate housewives, manager impettiti e tutti coloro che vivono con la tastiera sotto le dita. Il rimedio?

C’è, anzi, è uno strumento. Si chiama “ReadySet Fenix” ed è un dispositivo che attraverso una batteria è in grado di accumulare energia rinnovabile prodotta da un micro pannello solare o da un sistema microeolico, oppure dalla dinamo di una bicicletta.

Il meccanismo è semplice: l’energia rinnovabile prodotta viene immagazzinata all’interno della batteria attraverso dei convertitori e, grazie a una serie di ingressi plug and play è possibile collegare per la ricarica qualsiasi tipo di dispositivo elettronico. L’energia elettrica viene accumulata in pile al litio (da 3 V a 12 V) in grado di sprigionare una potenza di 54 W. ReadSet Fenix dispone di due porte da 5 V e una da 3 V cui collegare qualsiasi tipo di dispositivo elettronico, un caricabatterie universale USB per cellulari e fotocamere digitali e due adattatori da 12 V per la batteria dell’auto.

Il costo? 226 dollari alias 146 euro.

Dove è possibile usarlo? Ovunque. A casa, dove può contribuire sensibilmente ad abbattere il costo della bolletta energetica, a lavoro, in campeggio, in viaggio. Un modo davvero green per non rimanere “a secco” di energia, ma soprattutto “alternativo” a scongiurare psicodrammi contemporanei fatti di batterie scariche e chat interrotte, con buona pace di Zuckerberg.

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