È morto Jazz, il Golden Retriever amico degli anziani

Jazz era un cane di razza Golden Retriever utilizzato per la pet-teraphy in un centro di riposo, morto per mano di bracconieri senza scrupoli

Probabilmente qualcun altro di voi ha sentito la triste notizia della morte di Jazz, un cane Golden Retriever, risalente a qualche giorno fa. Qualcuno di voi potrebbe pensare “Tutti i giorni muoiono dei cani”, fa parte del ciclo della vita. Ma Jazz era un cane particolare: era diventato la mascotte della casa di riposo di San Pietro Casasco a Menconico, utilizzato per la pet-teraphy con gli ospiti anziani della struttura. Ma la cosa forse ancora più triste è la causa della sua morte: un boccone avvelenato lasciato volutamente sul terreno dai bracconieri.

Iniziamo col presentare questo straordinario animale. Jazz era un cane di due anni, trovato abbandonato, quando aveva pochi mesi di vita, dalla signora Alessandra Marchesotti, direttrice della casa di riposo di San Pietro Casasco, la quale ne è rimasta subito intenerita decidendo così di prendersene cura. Insieme hanno seguito un corso di pet-teraphy e dopo aver preso l’abilitazione, sempre insieme hanno cominciato a regalare momenti di spensieratezza ai 40 anziani ospiti della struttura. Inutile spiegare quale beneficio possono aver avuto queste persone grazie alla presenza tra loro di Jazz: ad ognuno di loro regalava amore, ad ognuno di loro strappava un sorriso. Su una parete della struttura sono persino appese le foto di Jazz in compagnia degli anziani con la scritta “Il mondo sarebbe un posto migliore, se le persone possedessero il cuore di un cane”.

Ma purtroppo questa grande amicizia uomo-animale è stata spezzata da un piccolo boccone che Jazz ha trovato sulla sua strada, una polpetta contenente glicole etilenico, gettata dai bracconieri sui campi che circondano il centro abitato di Benegassi, e che era destinata alle volpi, ostacolo nella caccia alle lepri.

Tanti gli aspetti per me atroci di tutta questa vicenda: ci sono opinioni discordanti riguardo l’attività venatoria, seppure io continui a ritenerla macabra e disumana; se aggiungiamo l’utilizzo di bocconi avvelenati da parte di persone insensibili (per non utilizzare altri termini che invece sarebbero più appropriati) quali sono i bracconieri, il tutto si riveste di un alone di tristezza ancora maggiore; inoltre tali cacciatori di frodo non si sono neanche preoccupati del fatto che quei bocconi potessero esseri ingeriti da altri animali ed ancora più grave dai bambini del luogo. Naturalmente la morte di Jazz ha lasciato un vuoto anche nella vita dei 40 anziani che ormai gli si erano affezionati, un vuoto nelle loro giornate che probabilmente ora sembreranno più lunghe non avendo più quella “pelosa distrazione” che le allietava e le rendeva più spensierate, e un vuoto ancora maggiore nei loro cuori.

Buon viaggio Jazz, e mi scuso io per la cattiveria insita troppo spesso nell’animo umano, specie “uomo” a cui tu invece hai dedicato con amore la tua breve vita.

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