Gli ortaggi prodotti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale potranno essere consumati senza temere intossicazioni alimentari
Gli ortaggi prodotti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale potranno essere consumati senza temere intossicazioni alimentari. Parola degli scienziati russi. Gli astronauti vegetariani ne saranno felici. Ma cosa accade alla verdura prodotta in orbita?
Dopo aver stabilito che l’agricoltura nello spazio è possibile, gli scienziati stanno valutando la possibilità che i prodotti della terra, si fa per dire, siano commestibili e non dannosi per la salute dell’uomo.
Gli scienziati stanno analizzato gli ortaggi “orbitali” da diversi anni: dai piselli al grano nano fino alle verdure a foglia verde.
L’ultima ricerca portata avanti è quella dell‘Institute of Medical and Biological Problems russo, che ha studiato il cavolo giapponese nato sulla ISS.
“I campioni di cavolo sono stati portati sulla Terra”, ha detto un portavoce all’agenzia russia RIA Novosti. “Non abbiamo rilevato alcuna differenza nella composizione della biomassa rispetto al cavolo coltivato sulla Terra“. Identico al fratello terrestre, dunque? Sì, secondo gli scienziati. “Dal punto di vista microbiologico, questi campioni erano assolutamente sicuri da consumare“.
La sicurezza microbiologica è un parametro fondamentale per determinare la dieta degli esploratori dello spazio visto che alimenti come frutta e verdura non possono essere lavati a bordo di una navicella spaziale.
Gli scienziati russi hanno intenzione di utilizzare i risultati di questi esperimenti per creare un elenco di piante adatte alla coltivazione durante le missioni spaziali prolungate, compresi i voli con equipaggio umano su Marte. Quest’ultimo è già stato ribattezzato come il primo pianeta vegano, dove coltivare ortaggi e verdure come gli spinaci.
Voi li mangereste?
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