
Born to be wild, nati per essere selvaggi. Eppure sono stati catturati, imprigionati in una piccola vasca e costretti a esibirsi per il pubblico del delfinario di Hisaronu, in Turchia. Sono i due tursiopi Tom e Misha, la cui storia fino ad oggi è stata tristemente uguale a quella di tanti altri delfini detenuti da spietati e arroganti uomini solo per il loro sadico divertimento.
Ma, almeno per Tom e Misha, arrivano ottime notizie: grazie all’impegno della Born Free Foundation, un’organizzazione britannica che si batte in favore degli animali detenuti negli zoo e nei parchi, e della sezione di PETA in Germania, il loro futuro non sarà più così cupo come si prospettava e finalmente potranno essere rimessi in libertà nel loro habitat naturale entro questa primavera.
Dopo una grande campagna contro la loro detenzione, iniziata nell’estate del 2010, questi due delfini erano stati inseriti in un programma per il loro inserimento nel Mar Egeo e, da allora, la coppia ha compiuto straordinari e costanti progressi nel viaggio verso la conquista della libertà. Il team internazionale che si è dedicato alla loro riabilitazione, guidato dall’esperto di cetacei statunitense Jeff Foster, ha lavorato a lungo con loro, grazie ad uno speciale programma condotto in un tratto di mare protetto.
“Abbiamo avuto e ancora avremo molti ostacoli da superare – spiega Foster– ma Tom e Misha hanno dimostrato di essere dei partecipanti davvero ben disposti. Abbiamo lavorato duramente per prepararli a trascorrere tutta la vita fuori, nel loro mare. Costruire la loro forma fisica e la resistenza è stata una componente fondamentale. La loro forza muscolare era molto debole quando sono arrivati ed erano disperatamente sottopeso, perché erano stati confinati in cattività in un ambiente ridicolmente piccolo e inadeguato. Da allora hanno guadagnato peso, i loro corpi si sono tonificati e sono diventati chiaramente di gran lunga più forti”.
Altra sfida davvero notevole per la squadra è stata quella di cambiare drasticamente la loro dieta, passando dal pesce congelato al pesce fresco e poi a quello vivo. Durante il lungo periodo in cattività, Tom e Misha hanno infatti perso la capacità di catturare e mangiare pesci vivi ed erano diventati dipendenti, loro malgrado, dal cibo fornito dai custodi, tanto che nel primo periodo di riabilitazione si rifiutavano di mangiare il pesce a meno che non venisse loro messo direttamente in bocca. Ora, dopo mesi di allenamento, Tom e Misha sanno cacciare e mangiare pesci vivi.
Alcune delle tecniche adottate dal team sono state tratte dalla riabilitazione della famosa orca Keiko, protagonista del film di successo di Hollywood ‘Free Willy’. Detto questo, per Tom e Misha è stato diverso “non solo perché si tratta di una specie diversa –aggiunge Foster- ma perché hanno trascorso tanti anni in cattività, perdendo molti dei loro istinti naturali. Ed è proprio questo a rendere questo progetto così unico e pionieristico. Se riusciremo a far tornare Tom e Misha in natura, a mio avviso, otterremo uno dei migliori risultati di tutti i tempi”.
E, augurando il meglio a Tom e Misha per quando saranno finalmente liberi e potranno nuotare fino a 100 miglia al giorno, è bene ricordare che, purtroppo, in Turchia ci sono 10 delfinari con altri cetacei segregati, in maniera innaturale, che porteranno per sempre le cicatrici fisiche ed emotive delle loro terribili condizioni di vita. Eppure anche loro sono nati per essere liberi. Born to be wild.