La “mela assira” delle coste calabresi

Sulla costa che si getta nel Tirreno tra Tortona e Cetraro inizia in questi giorni e continuerà fino a dicembre la raccolta del cedro liscio di Diamante.

La zona di origine di questo agrume profumatissimo è la Persia e Plinio il Vecchio nel suo Naturalia historia lo chiamava infatti “mela assira“. Al suo tempo peraltro il cedro non si mangiava: fino al III secolo era usato come repellente per gli insetti nocivi come le zanzare.

Il cedro liscio di Diamante è una varietà molto richiesta ed è diffusa su tutto il litorale che comprende il paesino calabrese.

I frutti hanno una scorza dura e spessa e raggiungono facilmente il peso di un chilo. La polpa è poco succosa, ha un gusto acidulo e un aroma intenso.

Dopo la raccolta, il cedro liscio viene solitamente candito. Viene mangiato a Natale ed è utilizzato come ingrediente in molti dolci delle feste.

La pianta è molto delicata e ha bisogno di un clima mite, di acqua e di protezione dal freddo; per questo d’inverno viene protetta da speciali coperture.

Per salvaguardare questa varietà tradizionale, Slow Food l’ha inserita nel catalogo dell’Arca del Gusto

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