I dipinti più famosi dell’arte “gatta”: così parlò Zarathustra. Il gatto!

Un micione in sovrappeso con il pallino dell’arte, che fa bella mostra di sé tra le braccia della Monnalisa. Si chiama Zarathustra questa deliziosa palletta color arancione che, con i suoi “10 kg di pura gioia indisturbata”, si è guadagnata un posto nei più famosi quadri del mondo, dall’opera più misteriosa di Leonardo, alla “Primavera” e alla “Nascita di venere” del Botticelli, fino al più moderno “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio” di Salvador Dalí.

“Siamo un gatto. Secondo il nostro assistente (definito dagli ignoranti come nostro “padrone”), noi siamo il miglior gatto al mondo. Per volontà degli dei, siamo stati sollevati dai nostri desideri animali e il nostro tempo postprandiale viene dedicato a riflessioni su alte questioni. La nostra passione più grande è posare per grandi artisti. Solo i grandi artisti possono apprezzare le nostre forme generose e il nostro spirito sublime“, così parlò Zarathustra (il gatto!), che usa sempre il pluralis maiestatis, sul sito Great Artists’ Mews, in cui è possibile ammirarlo in tutte le sue stupende pose.

Leonardo Mona Lisa cat sm

Michelangelo - Creation of cAt-dam-cat-w1

Ma chi si nasconde dietro questa nuova forma d’arte “graffiante” che sta facendo letteralmente impazzire la rete? L’artista russa Svetlana Petrova, che ha deciso di infilare l’immagine del suo felino in carne ed ossa, di cui è super innamorata, in alcuni dei più bei dipinti del mondo.

L’idea le è venuta dopo che, chiacchierando con degli amici, aveva detto che il suo gatto rosso era così divertente che avrebbe dovuto usarlo nel suo lavoro. Così ha preso alcune fotografie di Zarathustra, che ha una naturale tendenza a posare, e ha utilizzato le nuove tecnologie, ovvero photoshop, per “metterlo” nell’arte. Gli esilaranti risultati sono ormai diventati un vero e proprio fenomeno su internet. “Zarathustra è un modello natoracconta l’artista- adora adottare pose diverse, a volte molto femminili e ammiccanti, e fa facce diverse. Ma possono volerci mesi per scattare la foto giusta“.

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Insomma, forse il bello nell’arte non è da ricercare solo nelle forme umane e Zarathustra ne è la prova evidente! D’altronde, a chi non piacerebbe vedere il proprio gatto nel suo quadro preferito?

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