Caro adoloscente, cosa mangi? I nostri ragazzi amano pane e pasta, ma non i legumi

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Da una recente indagine sono emerse le abitudini alimentari degli adolescenti e le conoscenze che riguardano le proprietà dei cibi. La teoria come sempre è migliore della pratica

Molti interessanti spunti di riflessioni sulle abitudini alimentari dei giovani sono emersi da una giornata dal titolo Adolescenza, alimenti per crescere” organizzata dalla Coop all’interno dell’Expo.

Alla base dei risultati c’è una ricerca realizzata da Sima, Società italiana di medicina dell’adolescenza in collaborazione con l’associazione “Laboratorio adolescenza” che ha preso a campione oltre 2000 studenti tra i 12 e i 14 anni. Ai giovani sono state fatte diverse domande tra cui quelle che riguardavano le proprie abitudini alimentari e le conoscenze dei vari cibi in particolare il loro contenuto nutritivo, ovvero se si trattava principalmente di carboidrati, vitamine, sali minerali o proteine.

Vediamo allora quali sono state le risposte date dai ragazzi. Innanzitutto si è visto che l’alimento più conosciuto dai giovani è la frutta mentre quello meno famoso sono i legumi, una buona percentuale di giovani (43%) ha infatti risposto che si tratta di un cibo ricco in carboidrati. Tendenzialmente però i ragazzi si sono dimostrati abbastanza preparati in campo alimentare, il 70-80% di essi infatti ha risposto sempre correttamente rispetto ai nutrienti principali presenti nei diversi cibi.

Tanto bravi nella teoria quanto poi decisamente carenti nella pratica. I ragazzi infatti hanno dimostrato di non seguire per niente una dieta varia in alimenti, la maggior parte consuma prevalentemente pane e pasta o solo alcuni alimenti preferiti. Troppo poche invece le verdure (le mangia poco più del 40%) per non parlare dei legumi (solo il 12% dei ragazzi) e del pesce (7,3%).

Inoltre i ragazzi non sono soliti fare i 5 pasti consigliati al giorno, ovvero colazione, pranzo e cena più due spuntini. La merenda, soprattutto, non va più di moda! Sorpresa positiva invece per quanto riguarda il consumo di bibite gassate, solo una minoranza le beve (18%) oltre il 60% fortunatamente sceglie l’acqua.

Una consuetudine che può diventare pericolosa è poi quella di chi segue diete fai da te, in particolare sono le ragazze (tra il 22% e il 28%).

Ma che consapevolezza alimentare c’è riguardo agli OGM, la filiera corta e al commercio equo? Qui i ragazzi sono molto indietro, sebbene il 70% del campione ha sentito parlare di OGM, il 50% ritiene che si possa capire se un alimento lo è o meno semplicemente guardandolo. La filiera corta invece è proprio argomento sconosciuto, solo il 16% sa di cosa si tratta mentre il 44% conosce il commercio equo e solidale.

Visti i risultati, forse sarebbe il caso di aumentare la consapevolezza alimentare dei giovani partendo dalla famiglia e poi dalla scuola con attività mirate sperando che in questo modo dalla teoria si passi anche a un po’ di sana pratica!

Francesca Biagioli

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