Tommy 2.0, il sensore che difende i parcheggi per disabili dai furbetti (FOTO)

Parcheggi per disabili. Un diritto di tutte le persone che, a causa di problemi di salute di diverso genere, si sono visti riconoscere la possibilità di parcheggiare comodamente di fronte a casa e in luoghi di utilità e interesse sparsi in giro per la città. Purtroppo in Italia il senso civico non basta a garantire a questi cittadini di trovare sempre disponibile il proprio posto senza che il furbetto di turno se ne approfitti. Ecco allora che è arrivato Tommy 2.0.

Parcheggi per disabili. Un diritto di tutte le persone che, a causa di problemi di salute di diverso genere, si sono visti riconoscere la possibilità di parcheggiare comodamente di fronte a casa e in luoghi di utilità e interesse sparsi in giro per la città. Purtroppo in Italia il senso civico non basta a garantire a questi cittadini di trovare sempre disponibile il proprio posto senza che il furbetto di turno se ne approfitti. Ecco allora che è stato ideato Tommy 2.0.

Proprio nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, è stata avviata la fase di sperimentazione di Tommy 2.0. Il dispositivo, realizzato già anni fa ma che per problemi burocratici (siamo sempre in Italia) solo ora ha avuto l’ok dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato installato a via Tommaso Gulli, nel quartiere Delle Vittoria, sotto casa di Tommy ragazzo autistico figlio del giornalista Gianluca Nicoletti. È stato proprio il padre ad averlo ideato grazie al sostegno della onlus Insettopia e all’aiuto del comune di Roma, Aci e Aci Consult.

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Ma di cosa si tratta esattamente? Il dispositivo, posizionato sull’asfalto in corrispondenza del posto per disabili, è dotato di un sensore in grado di valutare se la macchina possiede o meno l’abilitazione a parcheggiare in quegli spazi riservati. In caso negativo un segnale acustico suona in modo da avvertire il conducente di spostarsi e non si ferma finché la vettura non è andata via (a meno che non si è dotati di un apposito telecomando).

tommy dispositivo
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È evidente che un dispositivo come questo scoraggia molto meglio i furbetti che cercano un parcheggio facile piuttosto che il rischio di prendere una multa (dato che poi in molti casi si riesce anche a farla franca). Dissuadere è senza dubbio una finalità di questo dispositivo ma l’altra, probabilmente ancora più importante, è quella di sensibilizzare i cittadini al rispetto dei diritti dei disabili:

“Molti ignorano che dietro a quel cartello esiste una reale e grave limitazione a muoversi, una catena di problemi difficilmente immaginabile per chi cammina con le proprie gambe e ha piena autonomia delle proprie azioni. (…) La maggior parte di quei cartelli con un numero di concessione indicano persone che di quel parcheggio hanno veramente bisogno, persone che quando lo trovano occupato si sentono ancora di più circondate dall’indifferenza del resto del mondo” ha dichiarato Gianluca Nicoletti.

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Al momento sono stati installati solo due dispositivi (l’altro si trova nel XIII municipio di Roma in via Forte Boccea 50) ma, se tutto va come dovrebbe, si pensa già di estendere l’iniziativa in altre zone degli stessi municipi e poi anche nel resto della città.

Sarebbe bello che non ci fosse bisogno di sensori in grado di scovare i furbi che approfittano dei parcheggi altrui ma, dato che uno spiccato senso civico (almeno a Roma) è ancora un’utopia, ben vengano aiuti di questo genere!

Francesca Biagioli

Foto: pernoiautistici.com

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