Perché c’è un cane Shiba Inu al posto dell’uccellino di Twitter?

L’ultima trovata di Elon Musk: sostituire l’uccellino di Twitter con un cane Shiba Inu. Non si tratta però di un omaggio all’animale in sé, ma potrebbe nascondere un altro scopo ben più lucroso

Avete fatto un “salto” su Twitter oggi? Notato nulla di strano? I più attenti avranno già capito di cosa stiamo parlando. Aprendo il popolare social, infatti, al posto del classico simbolo che ritrae un uccellino blu appare un cane Shiba Inu.

Per chi non lo sapesse, si tratta di un’antica razza giapponese, un quattro zampe piccolo ma muscoloso che è il cane da compagnia più popolare nel Paese del Sol Levante. Portati negli Stati Uniti dal Giappone una sessantina di anni fa, ormai è molto popolare anche in Occidente.

Il suo aspetto è particolare ed è quello che lo ha reso così famoso. Assomiglia infatti più a una volpe che a un cane ed ha un’espressione sempre molto vigile e attenta. Spesso viene confuso con altre razze giapponesi simili come l’Akita Inu o l’Hokkaido, ma ha un temperamento molto diverso.

Non è un omaggio al cane, ma alla criptovaluta Dogecoin

Ma perché tutto questo? Cominciamo con sfatare ciò che si potrebbe pensare a primo impatto: non è una sorta di omaggio al cane in sé, quanto quello che è ritratto in realtà è il “doge”, un popolare meme che è diventato simbolo della criptovaluta “Dogecoin”.

È stato lo stesso Elon Musk, proprietario di Twitter, a dare l’annuncio – ovviamente a modo suo – del cambiamento attraverso un Tweet. Ha infatti pubblicato una vignetta che mostra il “doge” al volante di un’auto che viene fermato da un poliziotto.

L’agente ne sta verificando l’identità sui documenti in cui si vede però ritratto il “bluebird” che abbiamo sempre conosciuto come simbolo di Twitter. Il doge, però, prontamente risponde che si tratta di una “vecchia foto”, lasciando intuire come il cambiamento in atto.

Il valore del Dogecoin è schizzato alle stelle dopo questa “trovata”

Il perché di questa mossa è chiaramente ignoto ai più. Potrebbe trattarsi di una trovata “alla Elon Musk”, non nuovo a queste follie virtuali e non. Eppure il cambiamento di icona ha avuto le sue conseguenze economiche.

Il valore del Dogecoin, infatti, è aumentato del 30% in pochi minuti, salendo da 8 a 11 centesimi. Se poi si aggiunge il fatto che Musk è da sempre un sostenitore di questa moneta virtuale, asserendo come sia più funzionale dei “classici” Bitcoin per i pagamenti online, il gioco è presto fatto.

Ancora una volta Musk sta manipolando a suo piacimento il mondo del web e di conseguenza anche quello dell’economia (virtuale e non)? È molto probabile. Presto il CEO di Tesla potrebbe anche offrire agli utenti di Twitter la possibilità di fare transazioni in criptovalute e questa potrebbe essere la prima mossa in tal senso.

Ma la vera domanda che ci poniamo è solo una: d’ora in poi i tweet saranno bau?

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