Scoperto eso-pianeta in cui c’è acqua. È a 110 anni luce di distanza e ‘potenzialmente abitabile’

Scoperto un eso-pianeta che ha alcune caratteristiche simili alla terra tra cui, fatto importantissimo, la presenza di acqua. Gli esperti lo hanno definito “potenzialmente abitabile”. Ma la questione non è così semplice...

Scoperto un eso-pianeta che ha alcune caratteristiche simili alla terra tra cui, fatto importantissimo, la presenza di acqua. Gli esperti lo hanno definito “potenzialmente abitabile”. Ma la questione non è così semplice…

La scoperta, fatta da due studi indipendenti di cui uno a firma di un gruppo di ricerca dell’University College di Londra (nel team vi è anche un’italiana, Giovanna Tinetti), è davvero di portata storica. Su un eso-pianeta (ossia un pianeta al di fuori del sistema solare) con massa e alcune caratteristiche simili alla terra (ma lontano 110 anni luce da noi) è stato rilevato del vapore acqueo nell’atmosfera.

Il pianeta in questione, chiamato K2-18b, orbita intorno ad una stella nana della costellazione del Leone ed è enorme (si stima sia 8 volte la Terra). Si tratta di uno di quei pianeti denominati super-Terre, dato che hanno una massa compresa fra quelle della Terra e di Nettuno.

Gli scienziati lo ritengono al momento l’unico pianeta esterno al Sistema Solare che, vista la presenza di acqua e temperature compatibili con l’esistenza di alcune forme di vita, è potenzialmente abitabile.

E’ la prima volta che gli astronomi che studiano quello che c’è al di fuori del nostro sistema solare, riscontrano la presenza di vapore acqueo nell’atmosfera in un pianeta con caratteristiche simili alla terra.

Questo eso-pianeta orbita attorno a una stella più piccola del nostro sole e rientra in quella che è conosciuta come la zona abitabile della stella, ossia la gamma di distanze orbitali in cui la temperatura sarebbe sufficiente a consentire all’acqua di esistere in forma liquida sulla superficie di un pianeta

Ciò significa che, almeno potenzialmente, sul K2-18b potrebbero esserci distese d’acqua e l’esistenza di nuvole e pioggia, ossia un ciclo dell’acqua simile a quello che tutti noi conosciamo.

La scoperta, annunciata questa settimana in due studi indipendenti, proviene da anni di osservazioni dell’esopianeta K2-18b. Scoperto nel 2015 dal veicolo spaziale Kepler della NASA, è stato osservato dal telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA che ha permesso di analizzare la luce della nana rossa filtrata attraverso l’atmosfera del pianeta scoprendo così le sue interessanti caratteristiche.

Analizzando i dati acquisiti tra il 2016 e 2017, il gruppo di scienziati ha potuto valutare le caratteristiche della sua atmosfera scoprendo che possiede idrogeno, elio e appunto vapore acqueo. Si pensa che possa contenere anche metano e azoto, ma questo è ancora da confermare.

Il K2-18b è per certi versi simile, ma non certo uguale alla Terra, oltre ad essere ben più grande ha anche una composizione atmosferica diversa e un pericolo radiazioni. L’eso-pianeta in questione, infatti, ruota intorno ad una stella più piccola e fredda del sole. Si tratta di una nana rossa molto attiva e, a causa delle radiazione emesse, il pianeta potrebbe avere un ambiente decisamente più ostile rispetto a quello della Terra.

Giovanna Tinetti, a proposito della scoperta a cui ha collaborato ci ricorda che, ad oggi:

“sono stati rilevati oltre 4.000 pianeti extrasolari, ma non sappiamo molto sulla loro composizione e natura. Osservando un ampio campione di pianeti, speriamo di scoprire come si formano e come evolvono nella nostra galassia. È anche la prima volta che viene osservata l’atmosfera su un pianeta che si trova nella cosiddetta ‘zona abitabile”

Una scoperta sensazionale, dunque, e ricca di prospettive. Non a caso il K2-18b è stato definito “uno dei pianeti più interessanti per gli studi futuri”. Si tratta di un primo importante passo per capire se e quanti altri pianeti simili alla terra esistono nell’Universo e se sono abitati o potrebbero potenzialmente esserlo.

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Francesca Biagioli

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