Marte: 20 cose da sapere sul Pianeta rosso

Marte è il sogno della prossima missione umana dopo il successo lunare del 1969, ed è più simile alla Terra di quanto si possa pensare. Innanzitutto perché come in tutti i pianeti del Sistema Solare il Sole sorge e tramonta, poi perché anche Marte ha la Luna, anzi due, 4 stagioni, montagne, vulcani, valli, calotte polari, deserti sabbiosi e persino dell’acqua.

Marte è il sogno della prossima missione umana dopo il successo lunare del 1969, ed è più simile alla Terra di quanto si possa pensare. Innanzitutto perché come in tutti i pianeti del Sistema Solare il Sole sorge e tramonta, poi perché anche Marte ha la Luna, anzi due, 4 stagioni, montagne, vulcani, valli, calotte polari, deserti sabbiosi e persino dell’acqua.

Certo, un’atmosfera per noi irrespirabile, temperature molto rigide e molto altro che attualmente lo rendono inospitale. Eppure c’è chi pensa addirittura di colonizzarlo. Che ci si riesca o no, il Pianeta Rosso ha il suo fascino, è il pianeta di molti record e patria dell’extraterrestre per antonomasia, il marziano.

Ma tra miti e realtà, cosa c’è di scientifico? Ecco 20 cose da sapere.

Marte, perché è rosso

Marte è così rosso da essere chiamato il Pianeta Rosso. E stavolta non è un modo di dire: è rosso davvero, e questo a causa delle grandi quantità di ossidi di ferro che ne ricoprono la superficie e inondano la sua atmosfera, che ad un occhio “terrestre” apparirebbe come perennemente al tramonto.

Marte, il nome che nasce nell’antichità

Come tutti i pianeti del Sistema Solare (Terra esclusa) anche Marte ha un nome mitologico, che deriva dal dio della guerra nell’antica Roma, forse proprio a causa del caratteristico colore rosso.

Marte, il pianeta dei marziani

Il Pianeta Rosso è tradizionalmente legato al nome “marziano”, l’extraterrestre per eccellenza. Tuttavia alcuna conferma scientifica sulla ipotetica popolazione aliena è stata mai registrata. Nel 1984, però, su un pezzo di roccia proveniente da Martecaduto in Antartide circa 13.000 anni sono state trovate le tracce fossili di un organismo simile ad un batterio, che sembra avere età di 3.6 miliardi di anni. Questa scoperta potrebbe indicare che nel lontano passato il pianeta una qualche forma di vita potrebbe essere esistita su Marte.

Marte, così diverso, così simile

Marte ha un’atmosfera molto rarefatta e temperature medie superficiali piuttosto basse (tra −140 °C e 20 °C, eppure è il pianeta è il più simile alla Terra tra quelli del sistema solare. Nonostante le sue dimensioni siano intermedie fra quelle del nostro pianeta e della Luna (il raggio equatoriale è circa la metà di quello della Terra e la massa poco più di un decimo), presenta inclinazione dell’asse di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri. Inoltre, la sua superficie presenta vulcani, valli, calotte polari e deserti sabbiosi, oltre a formazioni geologiche che suggeriscono l’antica presenza di un’idrosfera.

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Marte, la forza di gravità che ci farebbe apparire più magri

Sulla superficie di Marte la gravità è mediamente pari a 0,376 volte quella terrestre, quindi un uomo che sulla Terra pesa 70 kg peserebbe circa 26,3 kg su Marte.

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Marte, un pianeta sempre più vicino

Negli ultimi 35000 anni l’orbita marziana è diventata sempre più eccentrica a causa delle forze gravitazionali esercitate dagli altri pianeti e il punto di maggior vicinanza tra Terra e Marte continuerà e diminuire nei prossimi 25000 anni.

Marte, il pianeta inospitale che potrebbe ospitare la vita

Il Pianeta Rosso è pieno di contraddizioni: è desertico, arido e caratterizzato da tempeste di sabbia periodiche e particolarmente violente, ma nel 2008 il modulo Phoenix Mars Lander ha scoperto acqua sotto forma di ghiaccio, riaccendendo le speranze che possa ospitare la vita.

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Marte, la prima osservazione fu di Galileo

Marte fu osservato per la prima volta nella storia dal telescopio di Galileo Galilei, nel lontano 1610. Nel corso del secolo, poi, furono individuati i suoi poli ghiacciati. D’altronde è il pianeta del Sistema Solare più vicino al nostro, quindi anche una tecnologia datata diciassettesimo secolo fu sufficiente per dimostrarne l’esistenza.

Marte, la prima missione di avvicinamento

Il primo successo aerospaziale sul pianeta rosso risale al 1964 con il passaggio in prossimità di Marte del Mariner 4 della Nasa. Per l’atterraggio, tuttavia, bisognava attendere ancora.

Marte, l’atterraggio sovietico e quello statunitense

L’atterraggio su Marte invece avvenne nel 1971 grazie ai sovietici Mars 2 e Mars 3 che tuttavia pochi minuti dopo non riuscirono più a mettersi in contatto con la Terra. Solo tre anni dopo, nel 1975, fu sviluppato il programma Viking della Nasa che consisteva in due satelliti orbitanti con un modulo di atterraggio che raggiunse il suolo nel 1976.

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Marte, la montagna più alta tra i pianeti del Sistema Solare

Sul suolo di Marte si erge la seconda montagna più alta attualmente nota del Sistema Solare, nonché la più alta in assoluto tra i pianeti, Olympus Mons, in realtà un vulcano, il più giovane tra i grandi di Marte. L’altura si è infatti formata nel corso del Periodo amazzonico di Marte (iniziato circa 3 miliardi di anni fa). Olympus Mons è alto circa 22 Km, quasi tre volte il Monte Everest (8.8 Km).

Marte, la valle più profonda tra i pianeti del Sistema Solare

Dalle vette alle profondità, record anche per le valli: Marte ospita infatti Valles Marineris, la più grande gola tra tutte quelle presenti nei pianeti del sistema solare. La formazione è in realtà un vasto sistema di valli, che raggiungono complessivamente i 4 mila km di lunghezza, 700 di larghezza e una profondità di 11 km, rivelandosi dieci volte più lungo, sette volte più largo e sette volte più profondo del Gran Canyon.

Marte e le sue 4 stagioni

Anche Marte manifesta 4 stagioni, a causa del suo asse inclinato rispetto al Sole, con un angolo molto simile a quello della Terra (25 gradi contro 23.5 gradi terrestri). Tuttavia, poiché l’anno di Marte è circa il doppio del nostro, anche le stagioni durano di più. A causa poi della traiettoria spiccatamente ellittica, alcune stagioni durano più di altre (nell’emisfero nord l’estate e la primavera, così come nel sud l’autunno e l’inverno).

Marte: il pianeta delle grandi differenze tra nord e sud

La topografia di Marte presenta una divisione netta tra i due emisferi: a nord dell’equatore, infatti, si trovano enormi pianure coperte da colate laviche, mentre a sud grandi altipiani segnati da migliaia di crateri. Una teoria proposta nel 1980, e avvalorata da prove scientifiche nel 2008, ne attribuisce l’origine a una collisione del pianeta con un oggetto con dimensioni stimate tra un decimo e due terzi di quelle della Luna, che sarebbe avvenuta circa 4 miliardi di anni fa.

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Marte, il giorno si misura in Sol

Solo 40 minuti di differenza tra la giornata terrestre e quella marziana. Il giorno del pianeta rosso dura infatti 24h 39m 35.244s, piccola ma significativa differenza, sufficiente a non renderlo misurabile dai normali orologi e calendari terrestri. Così, mentre sulla Terra per la misurazione delle ore durante una missione si usa il giorno solare terrestre (86400s), per la durata delle missioni marziane si usa il Sol (88775,244s).

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Marte e le sue Lune

Fobos e Deimos sono i due satelliti naturali di Marte, ‘Paura’ e ‘Terrore’, di piccole dimensioni e dalla forma irregolare, probabilmente due asteroidi catturati dal campo gravitazionale del pianeta, che compiono orbite quasi circolari, molto vicine al piano equatoriale di Marte. Fobos, il più interno, completa la sua orbita in poco più di un terzo del periodo di rotazione del pianeta, caso unico del sistema solare, e dista solo 9 mila chilometri dal pianeta. Per questo è soggetto a significative maree indotte da Marte che determinano una costante riduzione dell’orbita e che ne causeranno infine la disgregazione.

Marte e i suoi 4 asteroidi troiani

Marte ha anche quattro asteroidi troiani, ovvero satelliti che condividono con lui l’orbita, ma che non collidono con il corpo celeste principale a causa della loro posizione di equilibrio. Il primo di questi, 5261 Eureka, fu scoperto nel 1990, e fu chiamato così in onore della famosa espressione di origine greca solamente utilizzata per indicare la gioia di una scoperta.

Marte, Musa ispiratrice di immaginazione e di “voli pindarici”

Giovanni Schiaparelli, astronomo e storico della scienza italiano vissuto tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi del XX, scrisse di aver visto su Marte dei canali che furono subito associati a forme di vita intelligenti. In realtà l’errore fu causato per un’errata traduzione del termine “canali” in inglese, che fu riportato come “canals”, che indica costruzioni artificiali invece che “channels”, per lo più conformazioni naturali, indipendenti da interventi esterni alla natura.

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Marte, la sua struttura interna è ancora incerta

Nonostante l’incredibile incremento di conoscenze che si è registrato sul pianeta grazie alle numerose recenti missioni sul pianeta, la sua struttura interna è ancora fonte di incertezze. Gli scienziati non sanno ancora dire con sicurezza, in particolare, se all’interno il corpo celeste sia solido, liquido o composto di due substrati distinti. La Nasa promette indagini future in merito.

Marte, a quando l’uomo?

Sono molte le ipotesi di missioni umane e colonizzazioni sul Pianeta Rosso, più o meno fantasiose. L’ESA, comunque, prevede di inviare astronauti su Marte nel periodo tra il 2030 e il 2035. La missione dovrebbe essere preceduta dall’invio di grandi moduli a partire da ExoMars e un’altra missione di andata e ritorno.

Roberta De Carolis

Foto: Nasa

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