Jurij Gagarin, l’impresa storica del primo uomo che andò nello Spazio

Sono passati ben 63 anni da quando Jurij Gagarin raggiunse lo spazio, per l'esattezza il 12 aprile del 1961. Fu il primo uomo a farlo. Seguito nel 1963 da una prima donna, Valentina Tereshkova, e da un altro russo, Aleksei Leonov, che nel 1965 divenne il primo uomo ad essere rimasto sospeso nello spazio in libertà, senza capsula. 

Vedendo la Terra da lassù, Gagarin esclamò: “Vedo la Terra. È blu“. Un’espressione rimasta nella storia.

La sua impresa, che durò nemmeno due ore, ebbe inizio alle 9:07 (fuso orario di Mosca) del 12 aprile 1961, quando si dichiarò pronto alla partenza nella navicella Vostok 1.

Un’impresa storica, di grande significato politico e tecnologico, che l’Unesco ha deciso di omaggiare rendendo il 12 aprile “la giornata internazionale del volo dell’uomo nello spazio“.

Ma chi era Jurij Gagarin? Nato il 9 marzo 1934 a Klušino, villaggio russo, da padre falegname e madre contadina, visse una vita dura subendo anche l’invasione nazista, che costrinse la sua famiglia a trasferirsi in una capanna di fango per diversi mesi. Solo nel 1946 Gagarin riuscì a riprendere gli studi secondari e nel 1950 iniziò il suo apprendistato come fonditore in un’acciaieria.

Nel 1951 si diplomò per poi iscriversi all’istituto tecnico industriale di Saratov, dove iniziò ad appassionarsi di volo. Nel 1955 si iscrisse alla scuola di volo militare di Orenburg e pian piano emerse la sua passione per l’esplorazione dello spazio. Finché non venne selezionato per il programma Vostok.

Morì nel 1968 a 34 anni schiantandosi al suolo mentre era a bordo di un caccia MiG-15UTI.

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