Sì, quella cometa appena scoperta ci potrebbe regalare uno spettacolo indimenticabile (ma dobbiamo aspettare)

Abbiamo un’altra cometa in cielo da ammirare: gli astronomi hanno individuato nel firmamento questo oggetto celeste mai visto prima e denominato C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS). La bella notizia è che si sta avvicinando al Sole, quindi sta aumentando progressivamente la sua luminosità, che potrebbe diventare tale da farci vedere la cometa anche a occhio nudo (ma nel 2024)

Gli astronomi hanno trovato un’altra cometa: etichettata C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS), ci darà grandi soddisfazioni, poiché si avvicina al Sole. Potrebbe essere visibile anche a occhio nudo, anche se dobbiamo attendere la fine del 2024.

Infatti il perielio di questa cometa, ovvero il punto della sua traiettoria più vicino alla nostra stella, arriverà il 28 settembre 2024. E a quel punto, alcune stime suggeriscono che la sua luminosità potrebbe essere paragonabile a quelle delle stelle più luminose del cielo (sebbene, per le comete, la luminosità sia “diffusa”, non “concentrata” in un singolo punto).

Attualmente la cometa si trova tra le orbite di Saturno e Giove e i calcoli indicano che il suo massimo avvicinamento Terra dovrebbe avvenire il 13 ottobre 2024 alle 07:38 ora italiana, quando, tempo permettendo e con un pizzico di fortuna, potremmo vedere la cometa anche a occhio nudo.

La scoperta è avvenuta il 22 febbraio 2023 grazie all’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) in Sud Africa, ma anche l’Osservatorio Purple Mountain in Cina avevano trovato la cometa indipendentemente dalle immagini dello scorso 9 gennaio.

Come riferisce EarthSky, il 22 febbraio la cometa si trovava ancora a 7,3 unità astronomiche (UA) dal Sole e brillava di una debole magnitudine 18. Ma l’analisi preliminare della sua traiettoria suggerisce che l’oggetto celeste possa completare la sua orbita attorno al Sole ogni 80.660 anni.

Lo sviluppo di una bella coda è una possibilità – scrivono gli esperti di EarthSky –  perché la cometa sarà molto più vicina al Sole rispetto al pianeta Venere, sfiorando l’orbita di Mercurio

Ma non è tutto oro quello che luccica: infatti questa vicinanza alla nostra stella comporta un noto rischio per le comete, la possibilità di disgregazione. Solo se ciò non avverrà, grazie alla sua incredibile velocità pari a 290.664 km/h rispetto alla Terra, potrà arrivare in alto nel cielo durante le notti successive al massimo avvicinamento al noi, rendendosi così più facile da individuare nel firmamento occidentale.

Per ora, comunque, dobbiamo aspettare.

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Fonte: EarthSky

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