Yuki Nagasato, in Giappone la prima donna a giocare a calcio in una squadra maschile

Dopo il caso dell'Olanda anche in Giappone c'è una prima giocatrice di calcio (Yuki Nagasato) che entra ufficialmente in una squadra maschile

Yuki Nagasato è una stella del calcio giapponese e sarà ricordata nella storia come la prima donna ad aver giocato nel campionato maschile del suo paese.

Yuki, classe 1987, dopo aver giocato con le squadre femminili del Wolfsburg e Chelsea, ha ora firmato un contratto con l’Hayabusa Eleven, club della prefettura di Kanagawa che partecipa ad una serie regionale corrispondente all’ottava divisione nazionale.

L’attaccante 33enne si unisce alla squadra maschile in prestito dai Chicago Red Stars, squadra della massima serie femminile negli Usa.

Una svolta storica nel Sol Levante dato che è la prima volta che una giocatrice donna accede al campionato maschile, sia pure di livello più basso.

Ma Yuki è abituata ai primati dato che è stata campionessa del mondo nel 2011 e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra del 2012.

C’è grande soddisfazione per questa ragazza che è riuscita a superare qualsiasi discriminazione di genere e si sta facendo valere grazie al suo spiccato talento. Questo ha dichiarato il suo agente Luca Grippo:

“La notizia di Nagasato deve essere presa come uno stimolo a credere nel movimento femminile. È una dimostrazione del fatto che non ci siano limiti allo sviluppo del calcio in rosa. (…)saprà farsi valere anche tra gli uomini: ne ha le qualità”

I precedenti

La dura strada delle giocatrici di calcio femminile si sta aprendo sempre più, anche se a fatica, in direzione di una parità di genere. In Europa, di recente, c’è stato il caso di Ellen Fokkema,  calciatrice olandese che è stata presa a giocare nella squadra maschile del Foarút.

Ci aveva provato anche il Canada con Stephanie Labbé, portiere di 33 anni, che nel 2018 ha cercato di unirsi al Calgary Foothills FC  ma, purtroppo, nonostante avesse già iniziato gli allenamenti con la squadra, non ha potuto continuare perché il regolamento lo proibiva.

Persino in Italia nel 2003 c’era stato un tentativo di far entrare in una squadra maschile una giocatrice donna. Si tratta del caso di Birgit Prinz richiesta da Luciano Gaucci, allora presidente del Perugia. Il tutto si concluse con un niente di fatto in quanto l’attaccante tedesca rifiutò la proposta.

Fonti: Gazzetta / Twitter

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