Iman Mahdavi, uno dei 37 atleti del Team Rifugiati alle Olimpiadi: ha percorso 2mila km a piedi per fuggire dall’Iran (e ora vive in Italia)

Iman Mahdavi è fuggito dall’Iran e ha trovato una seconda casa in Italia: ora è pronto per gareggiare nella lotta libera categoria 74 kg alle Olimpiadi per la Squadra Olimpica Rifugiati

Iman Mahdavi è pronto a rappresentare la Squadra Olimpica Rifugiati alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella lotta libera, categoria 74 kg. La sua storia è un esempio straordinario di determinazione e resilienza, un viaggio che attraversa continenti e supera avversità inimmaginabili.

Originario della provincia di Mazandaran, a nord dell’Iran, Mahdavi è cresciuto in una famiglia appassionata di lotta. Suo padre era un lottatore di successo e Iman ha seguito le sue orme, accumulando un palmarès di tutto rispetto con tre medaglie d’oro e quattro d’argento ai campionati nazionali iraniani.

Tuttavia il suo amore per la lotta non è stato sufficiente a proteggerlo dalle difficoltà imposte dal regime autoritario del suo paese. Nel 2020, Mahdavi è stato costretto a lasciare l’Iran a causa della repressione politica e religiosa. Il suo viaggio è stato lungo e arduo: ha percorso oltre duemila chilometri a piedi, attraversando confini e paesi, fino a raggiungere la Turchia.

Da lì, è riuscito a trovare un volo per l’Italia, dove ha ottenuto lo status di rifugiato nel 2022. L’arrivo in Italia è stato un momento di grande confusione e solitudine per Mahdavi, che si è trovato a dover ricominciare da zero in un paese estraneo, senza famiglia e senza conoscenze.

L’arrivo nell’hinterland milanese che gli ha cambiato la vita

Fortunatamente il destino ha voluto che Mahdavi trovasse rifugio e supporto a Pioltello, una cittadina dell’hinterland milanese. Qui, grazie all’aiuto del Lotta Club Seggiano e del suo presidente Giuseppe Gammarota, ha trovato una nuova famiglia e un’opportunità per continuare la sua carriera nella lotta.

La palestra del club gli ha offerto non solo uno spazio per allenarsi, ma anche un’abitazione e un lavoro come addetto alla sicurezza in una discoteca di Milano. Questo sostegno ha avuto un impatto cruciale sulla sua integrazione e sulla sua preparazione atletica.

Nel 2023, Mahdavi ha ottenuto risultati notevoli nelle competizioni internazionali, inclusi il dodicesimo posto agli Europei e il diciottesimo ai Mondiali. La sua qualificazione per le Olimpiadi di Parigi è stata un ulteriore passo verso il raggiungimento del suo sogno.

Sarà uno dei due atleti iraniani rifugiati a competere a Parigi, insieme a Jamal Valizadeh nella lotta greco-romana, e rappresenterà un messaggio di speranza e determinazione per molti. La sua partecipazione rappresenta la prima volta che l’Italia manda un atleta rifugiato, tesserato CONI, ai Giochi Olimpici in cerca di un futuro migliore e una vita finalmente libera.

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