Vitamina D: dove si trova, a cosa serve e come farne incetta

La vitamina D è fondamentale per la buona salute delle ossa ma anche per mantenere attivo il sistema immunitario e per altre funzioni del nostro organismo. Ma dove si trova questa sostanza ed esattamente a cosa serve la vitamina D?

Innanzitutto è fondamentale sapere che solo in parte riusciamo ad assicurarci il fabbisogno di vitamina D attraverso l’alimentazione, per il resto abbiamo bisogno di esporci regolarmente alla luce del sole.

La vitamina D è liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi, la particolarità di questa sostanza è che, a differenza delle altre vitamine, si comporta come se fosse un ormone, andando ad agire su diversi organi e tessuti. Molti studi nel corso degli anni hanno dimostrato la sua importanza nella prevenzione di diverse patologie tra cui tumori e disturbi del sistema nervoso ma anche nei confronti delle più banali infezioni.

Livelli bassi di questa vitamina possono portare alla comparsa di varie patologie, importante quindi, soprattutto superata una certa età o in caso di presunte carenze, fare le dovute analisi del sangue per valutare il dosaggio di vitamina D nel sangue.

Dove si trova la vitamina D

Esistono due modi per assicurarsi la dose giornaliera di vitamina D, il primo è esporsi al sole ogni giorno per almeno 20-30 minuti. Attraverso l’esposizione regolare e moderata alla luce solare, infatti, la nostra pelle è in grado di sintetizzare questa vitamina. Importante lasciare scoperti viso e mani e, quando possibile, meglio aumentare la superficie cutanea esposta lasciando scoperte anche braccia e gambe.

Bisogna stare attenti però ad alcuni fattori che ostacolano la produzione di questa sostanza. Ad esempio le protezioni solari che se da una parte ci proteggono dai raggi ultravioletti dall’altra non permettono la sintesi di vitamina D. Vi consigliamo quindi di utilizzare le creme protettive nelle ore più calde del giorno riservando almeno una mezz’ora di tempo ad una esposizione senza crema (ovviamente quando il sole è basso e non vi è più il rischio di scottature).

Altri fattori che inibiscono l’assorbimento di vitamina D sono l’obesità, un’esposizione alla luce che avviene dietro una finestra (il vetro ostacola il passaggio delle radiazioni solari) l’inquinamento atmosferico e l’anzianità (superata una certa età, infatti, si va incontro fisiologicamente ad una minore produzione cutanea di vitamina D).

Con alcuni alimenti è possibile assumere vitamina D anche se in maniera non sufficiente a raggiungere il fabbisogno. Si tratta in particolare di cibi di origine animale come pesce, latte e uova o di alimenti fortificati (in cui quindi è ben indicata in etichetta la presenza di vitamina D addizionata). Esistono anche alcuni alimenti di origine vegetale con un certo quantitativo di questa vitamina, si tratta in particolare dei funghi.

vitamina d alimenti

In alcuni casi, su consiglio del proprio medico curante o pediatra (anche i bambini sono spesso carenti), può essere utile servirsi di un integratore di vitamina D. Spesso l’integrazione viene consigliata nei periodi dell’anno più freddi e nuvolosi quando non si riesce a raggiungere il fabbisogno giornaliero di questa vitamina con una regolare esposizione alla luce solare.

A cosa serve la vitamina D

La vitamina D è fondamentale per la buona salute delle ossa (dato che regola il metabolismo del calcio sia per quanto l’assorbimento che la fissazione del minerale nelle ossa) del sistema nervoso e del cuore. La sua carenza può portare a sviluppare osteoporosi ed anemia negli adulti o rachitismo nei bambini.

Questa vitamina è di fondamentale importanza per la mineralizzazione di ossa e denti e dunque essenziale per la crescita nel caso dei più piccoli e per la salute generale del corpo quando si tratta di adulti o anziani. La vitamina D interviene anche nell’assorbimento a livello intestinale di altri minerali preziosi per il nostro organismo (come il fosforo) oltre che si mostra utile nella regolazione del sistema nervoso. Una costante esposizione al sole con conseguente produzione di vitamina D aiuta ad esempio in caso di depressione.

Questa vitamina è poi utile per il buon funzionamento del sistema muscolare, per rafforzare le difese immunitarie prevenendo in particolare le infezioni ma anche agendo come protezione contro alcuni tipi di tumori e malattie come l’Alzheimer.

È evidente quindi quanto sia importante garantirsi sempre il giusto apporto di vitamina D considerando che questo varia in base all’età o a condizioni particolari (ad esempio la gravidanza).

Cosa mangiare quando si ha carenza di vitamina D?

Ti consigliamo di optare per i cereali fortificati, meglio se integrali, attraverso cui assumere fino alla metà della dose giornaliera raccomandata di vitamina D. Un altro alimento per la colazione che a volte è fortificato è il succo d’arancia, magari da accompagnare proprio ai tuoi cereali.

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Qual’è la frutta che contiene più vitamina D?

L’agrume più ricco di vitamina C è la clementina: questo frutto, molto dolce e privo di semi, nasce dall’innesto di mandarino e arancio amaro, e contiene ben 54 mg di acido sorbico ogni 100 grammi. Possiamo sceglierle di introdurle nella nostra alimentazione quotidiana e consumarle fresche, oppure utilizzarle per preparare deliziose marmellate. E inoltre, non buttiamo le bucce: essiccandole, possiamo trasformarle in gradevolissimi profuma-ambienti naturali.

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Che differenza c’è tra la vitamina De la vitamina D3?

La vitamina D si può trovare in natura sotto diverse forme: le principali sono la D2 di origine vegetale e la D3 di origine animale o che si forma per l’esposizione della pelle alla luce ultravioletta del sole.

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Quanta vitamina D bisogna assumere?

Secondo il dottor Greger circa 1000 UI al giorno dovrebbero portare la maggior parte delle persone al livello di 75 nmol / L (che è 30 ng / mL). Il problema è che non tutte le persone riescono a trarre effettivamente dal sole, dal cibo e dagli integratori di vitamina D tutta la dose necessaria e, a parere del medico americano, per raggiungere quel risultato negli States occorrerebbe un integrazione di 2000 UI al giorno.

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