Sindrome delle gambe senza riposo: cos’è, quali sono le cause e i sintomi di questo disturbo neurologico

Conosci la sindrome delle gambe senza riposo? Si tratta di un tipico disturbo neurologico del sonno che porta a compiere dei movimenti irrefrenabili degli arti inferiori e può avere un impatto negativo sulla qualità della vita. Scopriamo come si manifesta e come si cura

Se quando dormi avverti fastidi e formicolii alle gambe e l’esigenza di muoverle in modo irrequieto, potresti soffrire della malattia di Willis-Ekbom, meglio nota come sindrome delle gambe senza riposo. Si tratta di un disturbo neurologico abbastanza diffuso: c’è chi si trova a convivere giornalmente con i suoi sintomi e chi, invece, li sperimenta solo in alcune occasioni. Nei casi più seri, i disturbi diventano motivo di forte stress poiché influenzano negativamente il sonno e di conseguenza la vita quotidiana.

Le cause della malattia

Nella maggior parte dei casi la causa di questa sindrome resta sconosciuta. Solitamente la malattia interessa soggetti di mezza età e vi è una maggiore incidenza fra le donne. La RLS (dall’inglese Restless Legs Syndrome) può presentarsi nelle generazioni di una stessa famiglia: infatti studi scientifici  hanno identificato alcuni geni specifici associati ad essa. Secondo alcuni neurologi, alla base della malattia vi sarebbero alterazioni a livello di specifici processi neurochimici (in particolare della dopamina). Si ipotizza, inoltre, che il ferro abbia un ruolo importante nell’insorgenza della malattia, visto che alcuni studi hanno evidenziano una diminuzione delle scorte di ferro nel cervello delle persone che ne soffrono.

In altri casi, invece, questo disturbo è il risultato di una complicazione derivante da un’altra malattia. Tra i fattori scatenanti troviamo:

  • possibili effetti collaterali di alcuni farmaci antidepressivi
  • possibili effetti collaterali di farmaci antipsicotici
  • possibili effetti collaterali del litio usato nel trattamento del disturbo bipolare
    possibili effetti collaterali di bloccanti dei canali del calcio, usati per curare l’ipertensione arteriosa
  • possibili effetti collaterali di alcuni antistaminici
  • possibili effetti collaterali di metoclopramide (anti-nausea)
  • abuso di fumo e/o alcol
  • sovrappeso o obesità
  • stress
  • sedentarietà

I sintomi

Ma come si manifesta esattamente la sindrome delle gambe senza riposo? I sintomi a cui prestare attenzione sono:

  • urgenza di muovere gli arti (irrequietezza motoria)
  • Fastidi alle gambe (ma possono interessare anche le braccia) fra cui: crampi, formicolii, bruciore, prurito, gambe che tirano, scosse e dolore
  • sensazione di avere l’acqua gassata nelle vene delle gambe

Tali fastidi possono essere sia lievi che molto forti e tendono a peggiorare durante la notte. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, “i
movimenti periodici degli arti durante il sonno (Periodic Limb Movements of Sleep, PLMS) coinvolgono fino all’80% delle persone colpite dalla malattia. Nei movimenti PLMS, una o entrambe le gambe si agitano in modo incontrollabile, di solito di notte durante il sonno. I movimenti sono brevi e ripetitivi, solitamente ogni 10-60 secondi circa.”

Questa condizione può essere fonte di grave stress, insonnia e portare anche ad ansia e depressione.

Terapia

Nei casi in cui la sindrome abbia un impatto negativo importante sulla vita del paziente, si può ricorrere all’uso di farmaci agonisti della dopamina a bassi dosaggi, usati per il trattamento del di Parkinson. Altri farmaci impiegati con efficacia per questa malattia sono le benzodiazepine e gli antiepilettici come il Gabapentin o il Gregabalin. Naturalmente, per la terapia bisogna sempre rivolgersi a uno specialista che valuterà il singolo caso.

Non sempre è necessario assumere medicinali. In casi di manifestazioni più lievi della malattia, si possono alleviare i sintomi cambiando il proprio stile di vita, ad esempio smettendo di fumare ed evitando gli alcolici e certi farmaci. Infine per ridurre la sensazione di fastidio, si può provare a fare un bagno caldo prima di andare a letto.

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Fonte: ISS

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