Quanti anni dimostri? Se sembri più giovane della tua età hai meno probabilità di contrarre queste malattie

L’aspetto del viso è estremamente importante, non solo per vanità ma anche come segno rivelatore di buona salute. Uno studio ha dimostrato che chi dimostra meno anni della propria età anagrafica ha anche il 25% in meno di probabilità di soffrire di condizioni legate all’età

Apparire più giovani della propria età è il sogno di tanti. Tuttavia si scopre ora che non si tratta solamente di un segno di vanità, ma anche di un segno rivelatore di buona salute. Insomma, se sei la classica persona a cui ancora – alla soglia dei 30 anni – chiedono la carta d’identità per bere un alcolico, ci sono ottime notizie per te. A rivelarlo è stato un gruppo di ricercatori olandesi che ha scoperto come i partecipanti al loro studio che sembravano più giovani di cinque anni rispetto alla loro età reale avevano fino al 25% in meno di probabilità di soffrire di condizioni legate all’età.

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Parliamo ad esempio di problemi come l’osteoporosi, la perdita di udito oppure la cataratta. Di contro, chi sembrava più vecchio dell’età scritta sulla carta d’identità aveva un rischio maggiore di incorrere in questo tipo di malattie. L’autrice principale dello studio, la professoressa Tamar Nijsten, dermatologa dell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, ha dichiarato:

In altre parole, se sembri più giovane di quello che sei, è probabile che la salute dei tuoi organi, del tuo corpo e della tua mente lo rifletta.

Cosa hanno evidenziato le analisi dei ricercatori

Ma come si è giunti a queste conclusioni? Il team di ricercatori si è avvalso dell’aiuto di un gruppo indipendente di 27 valutatori per stimare l’età di un campione di 2679 uomini e donne di età compresa tra i 51 e gli 88 anni, a partire dai loro ritratti. Tutti i partecipanti, le cui foto sono state scattate durante una visita dermatologica presso il centro medico di Rotterdam, non potevano indossare gioielli e nemmeno mettere creme o truccarsi. A quel punto gli studiosi hanno analizzato la differenza tra l’età stimata e quella reale per verificare l’associazione con varie condizioni legate all’età.

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Ne è emerso che i partecipanti con un aspetto più giovane di cinque anni rispetto alla loro età anagrafica ha ottenuto risultati migliori nei test cognitivi. Inoltre ha avuto il 15% in meno di probabilità di sviluppare una broncopneumopatia cronica ostruttiva e il 24% di osteoporosi. Di contro, chi sembra più vecchio della propria età reale può incorrere in un rischio di morte più elevato. Non è stato trovato alcun legame tra l’età percepita e l’osteoartrite, la degenerazione maculare legata all’età o la perdita di campo visivo glaucomatosa.

L’aspetto del viso potrebbe essere usato come ulteriore marcatore clinico

Ciò ha portato gli autori a ritenere che l’aspetto del viso di una persona sia associato alla salute fisica e cognitiva e possa quindi essere usato come ulteriore marcatore clinico durante la valutazione fisica. I motivi che portano a questa situazione, per il momento, non sono stati analizzati. Secondo la dottoressa Nijsten:

È probabile che i fattori che causano i cambiamenti nelle strutture del tessuto del viso che ci fanno sembrare più vecchi abbiano un impatto anche sui tessuti di altre parti del corpo e siano collegati a corrispondenti cambiamenti nella densità ossea.

Ha aggiunto anche come questo sia il “miglior studio che finora abbia fornito la prova che l’età percepita riflette anche l’invecchiamento interno”. Qualcosa, dunque, sta succedendo a livello biologico che va al di fuori dei soliti fattori legati allo stile di vita, come il fumo e l’esposizione eccessiva ai raggi UV.

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Fonte: Wiley Online Library

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