Ashitaba, la pianta giapponese anti-invecchiamento, ma è davvero l’elisir di lunga vita?

Secondo una ricerca esiste una pianta in grado di rallentare il processo di invecchiamento cellulare grazie alle sue proprietà antiossidanti

Secondo una ricerca esiste una pianta in grado di rallentare il processo di invecchiamento cellulare grazie alle sue proprietà antiossidanti

E’ stata pubblicata una ricerca che esamina alcuni composti anti-invecchiamento in una pianta chiamata ashitaba. In questo studio pubblicato su Nature Communications Trusted Source, i ricercatori affermano di pensare che i giapponesi potrebbero potenzialmente avere la chiave per fermare gli effetti dell’età sul corpo.

Ma gli esperti avvertono che la ricerca è ancora nelle prime fasi, e non dimostra che le proprietà anti-invecchiamento funzioneranno effettivamente sugli esseri umani.

Cosa si è scoperto

Secondo questo nuovo studio un composto trovato nell’angelica keiskei koidzumi, conosciuta come ashitaba, che è stato venerato per secoli come trattamento tradizionale per condizioni dal bruciore di stomaco alla febbre da fieno, potrebbe avere un effetto antiage.

L’ashitaba contiene una varietà di sostanze nutritive, tra cui un flavonoide chiamato 4,4′-dimetossicalcone (DMC). Il DMC è stato identificato come “composto naturale con proprietà anti-invecchiamento”, e potrebbe rallentare la degenerazione cellulare e l’invecchiamento cellulare, ossia quel processo di degenerazione che può portare a condizioni di salute croniche come malattie cardiache e cancro.

Nei test su cellule umane, questo composto sembrava rallentare la senescenza, il processo che fa sì che le cellule smettano di dividersi e inizino a crescere in modo permanente. La senescenza è un punto di svolta nel processo di invecchiamento di una persona e una volta iniziato, il corpo entra nel periodo di invecchiamento permanente.

I ricercatori affermano che la DMC rallenta l’invecchiamento inducendo l’autofagia, un processo durante il quale il corpo ricicla le cellule danneggiate e le rimuove a favore di nuove cellule più sane. Se questo composto potesse rallentare l’invecchiamento cellulare e innescare l’autofagia, hanno concluso i ricercatori, le proprietà anti-invecchiamento della pianta potrebbero aiutare le persone a vivere più a lungo e con meno patologie di salute croniche.

L’ashitaba può rallentare l’invecchiamento negli esseri umani?

Gli esperti affermano che la ricerca è nelle fasi iniziali; quindi, ci sono poche prove che l’ashitaba funzioni davvero sull’uomo. Alcuni studi suggeriscono che potrebbe avere alcuni benefici utili oltre l’invecchiamento. Ad esempio, uno studio ha scoperto che gli animali che consumavano ashitaba producevano meno acido gastrico, e ciò può significare che la pianta è benefica per il trattamento del bruciore di stomaco.

Un altro studio ha scoperto che un estratto nell’ashitaba può aiutare a ridurre il colesterolo LDL (cattivo), così come il colesterolo totale e il numero di trigliceridi.

Qual è la dose ideale da consumare 

Non ce n’è una. Infatti, gli studi attualmente mancano di prove sufficienti per elencare potenziali reazioni, interazioni con erbe/integratori o farmaci, nonché il dosaggio corretto. Molti prodotti erboristici possono interagire con alcuni farmaci, quindi occorre cautela e consultare sempre il proprio medico.

Puoi trovare l’ashitaba come integratore alimentare o come composto a base di erbe; inoltre, le foglie di ashitaba possono essere consumate fresche oppure spremute.  La maggior parte degli studi sull’ashitaba stanno esaminato altri nutrienti nella pianta, e hanno rilevato che le numerose vitamine e minerali, così come gli antiossidanti, possono essere la chiave per i potenti effetti di rigenerazione della pianta.

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Fonte: Nature

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