Perdite marroni (spotting): cosa sono, cause e quando preoccuparsi

Cosa sono e come si distinguono allora le perdite marroni? Vediamo insieme quando dobbiamo preoccuparci del cosiddetto spotting

Stress, sovrappeso, assunzione della pillola anticoncezionale, prima o dopo il ciclo: alla base delle perdite uterine marroni, tecnicamente definite col termine di “spotting”, possono esserci cause di varia origine e, se in alcuni periodi della vita di una donna, come la prima fase di una gravidanza, sono considerate normali, in altri potrebbero costituire motivo di preoccupazione. Cosa sono e come si distinguono allora le perdite marroni? E quando devono preoccuparci?

Le perdite marroni vaginali sono un fenomeno abbastanza comune tra le donne in età fertile nei giorni che precedono le mestruazioni, durante l’ovulazione o nell’immediato periodo post ciclo ovarico. Inoltre, circa il 10% delle donne che cominciano ad assumere la pillola anticoncezionale soffrirebbe di spotting nei primi due o tre mesi, poiché l’organismo deve avere il tempo di adattarsi alla terapia contraccettiva.

Anche al 10/15% delle donne che utilizzano la spirale può capitare dello spotting nei primi mesi (Fonte: Inran).

Spotting, cosa sono le perdite marroni

Dall’inglese “to spot”, “macchiare”, con “spotting” ci si riferisce a un’inconsueta ma modesta perdita di sangue uterino generalmente tra due mestruazioni. Si tratta di alcune gocce di sangue scuro (il colore delle perdite diventa più scuro per via dell’ossidazione dell’emoglobina), e di una condizione che indica una anomalia nell’apparato femminile, ma che non sempre è collegata a una patologia grave. Il fenomeno, però, in ogni caso non va sottovalutato.

La presenza di perdite marroni, insomma, non deve allarmare: se in concomitanza della pillola, dell’uso dell’anello vaginale o di altri tipi di contraccettivi, sono considerate “normali” in quanto sono i sintomi dell’adeguamento fisico, una sorta di conformità tra progesteroni ed estrogeni.

In altri casi, invece, la natura di quelle macchioline scure, specie se costanti o frequenti, andrebbe meglio analizzata, per scongiurare la presenza di una più importante patologia. È per questo che consigliamo sempre di rivolgervi al vostro medico.

Ricapitolando, lo spotting si riconosce perché:

  • si differenza dal flusso mestruale (che ha un colore rosso brillante) e il sangue presenta un colore piuttosto scuro
  • le tracce di sangue non sono abbondanti come per le mestruazioni ma scarse
  • può presentarsi nei giorni che precedono la mestruazione, durante l’ovulazione oppure subito dopo il periodo ciclo ovarico
figura donna

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Perdite marroni cause

Esistono una serie di cause coincidenti con le tracce di sangue, al di là del normale flusso mestruale. La causa che provoca le perdite marroni può essere disfunzionale oppure organica, così come anche il periodo in cui si manifesta può differire, dal momento che può essere prima o dopo le mestruazioni o durante una gravidanza (nella prima fase del periodo gestazionale, ci possono essere perdite dovute all’annidamento dell’ovulo nell’utero).

Cause di origine disfunzionale:

  • disturbi del comportamento alimentare (obesità, bulimia, anoressia)
  • diete dimagranti eccessive e drastiche
  • diabete
  • ipercolesterolemia
  • premenopausa
  • inserimento scorretto della spirale contraccettiva (che tra l’altro provoca anche dolore e riduce l’effetto contraccettivo)
  • stress (causa di modulazioni ormonali) e stanchezza

Cause di origine organica:

endometriosi

Spotting, perdite marroni ed ovulazione

Quando spotting ed ovulazione corrispondono, la perdita uterina di sangue potrebbe indicare una complicazione a livello dell’endometrio, ossia della mucosa che avvolge la cavità uterina. Il suo sfaldamento può causare una consistente modulazione ormonale che, a sua volta, potrebbe portare a spotting.

Se la corrispondenza tra spotting ed ovulazione è frequente, si potrebbe essere in presenza di cisti ovariche. In generale, se si tratta di eventi sporadici, lo spotting ovulazione non deve preoccupare più del dovuto, sebbene non bisogna mai prenderlo sottogamba e magari fare subito una diagnosi.

Pertanto, il vostro ginecologo vi potrà prescrivere delle analisi del sangue (emocromo, coagulazione e dosaggio ormonale), un’ecografica vaginale, un pap test, e poi se necessarie una colposcopia, una biopsia del collo dell’utero e un’ecografia pelvica.

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Spotting, perdite marroni premestruali

Fino a 10 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni, le perdite marroni uterine non devono destare preoccupazione se, ovvio, sono sporadiche. Se frequenti, invece, potrebbero indicare un’insufficienza del corpo luteo (una ghiandola endocrina la cui funzione principale è quella di produrre progesterone), che potrebbe non essere in grado di produrre il progesterone necessario dopo l’ovulazione.

Anche in questo caso, quindi, è consigliabile procedere alle dovute analisi e i controlli di routine, dal momento che il corpo luteo è fondamentale per nutrire l’endometrio e prepararlo ad accogliere l’impianto di un’eventuale cellula uovo fecondata.

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Spotting e contraccezione

Pillola anticoncezionale, cerotto, spirale, anello vaginale: la loro assunzione o il loro inserimento può provocare spotting, ma solo nei primi mesi di assunzione, quando cioè è nella norma che l’organismo ci metta del tempo per adeguarsi alla nuova modulazione di estrogeni e progestinici.

Nel caso in cui le perdite uterine marroni dovessero persistere, allora è bene rivolgersi al proprio medico, che probabilmente rivaluterà il dosaggio di ormoni e riformulerà la terapia estrogenica: in genere, le perdite marroni possono manifestarsi quando il dosaggio estro-progestinico della pillola è troppo basso, per cui l’organismo codifica quel basso livello ormonale come il momento per mestruare.

pillola contr

Ma attenzione: ci sono casi in cui le perdite si protraggono e il dosaggio ormonale non c’entra. In questi casi, lo spotting può dipendere da una assunzione della pillola non regolare. Capita, infatti, che molte donne dimentichino di prendere una o più di una pillola, aumentando così il rischio di spotting, oltre che di gravidanza inattesa.

Casi di disattenzione possono esserci anche per quanto riguarda la spirale al rame: circa il 10/15 % delle donne che la utilizza avrebbe spotting dovuto soprattutto all’inserimento scorretto. Anche in questo caso, rivolgetevi sempre a un medico esperto.

Spotting e gravidanza

Si parla in questo caso di “spotting da impianto” e le perdite marroni coincidono con il momento in cui l’embrione si annida nella parete interna dell’utero. Si presentano, infatti, all’inizio della gravidanza e la loro origine è del tutto fisiologica: l’invasione della cavità endometriale provoca una vera e propria lesione dei tessuti e dei vasi sanguigni locali e così una piccola emorragia. Quel sangue che non arriva nell’endometrio ma va a finire nella cavità uterina dà origine alle perdite da impianto.

Si tratta di un fenomeno abbastanza raro ma del tutto benigno. In genere, le perdite da impianto compaiono circa quattro settimane dopo l’ultima mestruazione e possono essere confuse con le normali mestruazioni. A volte, possono limitarsi a secrezioni mucose rosate.

Le perdite da impianto di embrione durano pochi giorni e non sono dolorose, ma se non è così e le perdite diventano più intense e con una tonalità differente è bene consultare il proprio ginecologo e capire se:

  • si presentano con un ritardo notevole rispetto alla data delle mestruazioni, valutare una possibile minaccia d’aborto
  • oppure se è avvenuto il distaccamento del trofoblasto, una sorta di placenta che nutre l’embrione. Si tratta di un fenomeno abbastanza diffuso nei primi mesi e che si risolve senza problemi, ma va necessariamente preso in tempo e curato con riposo assoluto.

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Come prevenire le perdite marroni

Alimentazione corretta e niente fumo devono essere i must per una donna in perfetta salute. Evitate, inoltre, lo stress e la stanchezza eccessiva e fate un po’ di sano movimento.

In genere, queste le regole per evitare lo spotting:

  • dieta equilibrata: non devono mancare gli acidi grassi essenziali (che contengono i precursori degli estrogeni), ferro e magnesio (indicato soprattutto per ridurre lo stress e per controllare la sindrome premestruale)
  • eliminare le sigarette, che non vanno d’accordo con la regolarità del ciclo mestruale
  • mantenimento del peso corporeo ideale in base all’età
  • riposo: dormire almeno 7/8 ore a notte
  • sport, o comunque un po’ di sano movimento come una semplice camminata giornaliera
  • yoga, pilates o stretching, è ormai assodato che gli esercizi di rilassamento non solo sono un vero e proprio antidolorifico, ma favoriscono il rilassamento della muscolatura e la regolarità del ciclo mestruale.
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