Microplastiche, è ufficiale: possono passare dalla placenta al feto compromettendone lo sviluppo

Una recente ricerca ha nuovamente confermato che le microplastiche danneggiano il corpo in svariati modi e possono passare dalla placenta al feto, danneggiando lo sviluppo dei bambini ancora non nati

Le particelle di plastica microscopiche che si trovano nella maggior parte del cibo e nell’acqua potabile possono passare dalle donne incinte ai loro bambini non ancora nati, questo è quanto suggerisce un nuovo studio.

Conosciute anche come MNP, le microplastiche di dimensioni nanometriche inquinano i nostri oceani e corpi, e ora, i ricercatori affermano che possono danneggiare lo sviluppo fetale. Lo studio della Rutgers University, pubblicato il mese scorso sulla rivista Nanomaterials, è stato presentato questa settimana all’American Association for the Advancement of Science Conference.

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Lo studio

Nell’ambito della ricerca, sono state fornite plastiche nanometriche e attraverso l’imaging è stato scoperto che queste particelle hanno permeato non solo la placenta, ma anche il fegato, i reni, il cuore, i polmoni e il cervello della prole.

microplastiche

©Rutgers University

Gli scienziati hanno notato che anche studi precedenti avevano rilevato che l’aggiunta di queste materie plastiche al cibo danneggia la prole in vari modi poiché le sostanze chimiche, le tossine e persino le microplastiche vengono comunemente ingerite attraverso i cibi che mangiamo, gli strumenti con cui cuciniamo e gli oggetti che usiamo quotidianamente.

Le plastiche a base di petrolio non sono biodegradabili, ma gli agenti atmosferici e la foto-ossidazione le rompono in minuscoli frammenti. Questi minuscoli frammenti, chiamati micro-nano-plastica, si trovano nei polmoni umani, nelle placente e nel sangue.

Nel 2020, gli scienziati hanno rilevato microplastiche nelle placente delle future mamme, che secondo gli esperti potrebbero creare un cosiddetto “bambino cyborg”. Altri rapporti hanno suggerito che le bottiglie d’acqua in plastica potrebbero esporre gli esseri umani a una quantità eccessiva di quelle nanoparticelle contaminanti.

Per questo secondo i ricercatori gli studi futuri dovranno indagare su come diversi tipi di plastica attraversano le barriere cellulari, in che modo la dimensione delle particelle di plastica influisce sul processo e come la plastica ostacola lo sviluppo fetale.

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Fonte: Research Gate

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