Non sottovalutare questi sintomi, potrebbero essere una spia della glicemia alta

La glicemia alta nel sangue è molto difficile da individuare, perché i suoi sintomi sono subdoli ed assimilabili a quelli di altre patologie

La glicemia alta nel sangue è molto difficile da individuare, perché i suoi sintomi sono subdoli ed assimilabili a quelli di altre patologie

Cos’è l’indice glicemico: facciamo chiarezza

La glicemia (indice glicemico) rappresenta il livello di zuccheri presenti nel nostro sangue. Questo valore, espresso in milligrammi per decilitro, non è fisso, ma varia a seconda del momento della giornata, dell’assunzione di cibo, dell’attività fisica praticata: per esempio, appena svegli o prima dei pasti sarà più basso che se misurato qualche ora dopo mangiato. Si parla si glicemia alta (o anche detta iperglicemia) quando la concentrazione di glucosio nel sangue è troppo alta, e l’organismo non è in grado di assimilare gli zuccheri e trasformarli in energia. Ecco uno schema riassuntivo dei livelli di glucosio per cui sarebbe bene preoccuparsi:

Se si verificano regolarmente episodi di iperglicemia, è importante rivolgersi al proprio medico in quanto potrebbe essere necessario modificare lo stile di vita o la terapia per mantenere la glicemia vicina a valori normali.

Glicemia alta: i sintomi da non sottovalutare

Il diabete è una malattia insidiosa, perché spesso non ha sintomi evidenti – ecco perché individuarla può risultare difficile: talvolta i sintomi evidenti si manifestano quando la malattia è già presente da anni. Bisogna fare attenzione a piccoli segnali che il nostro corpo ci invia, che non vanno sottovalutati perché potrebbero rivelarsi fondamentali in una diagnosi precoce:

  • Sete e necessità di bere frequentemente (polidipsia);
  • Secchezza della bocca e della gola;
  • Aumento della diuresi (polidiuria), soprattutto notturna;
  • Stanchezza cronica e visione offuscata;
  • Infiammazione della pelle: prurito, secchezza, disidratazione cutanea;
  • Perdita di peso non giustificata;
  • Aumento dell’appetito;
  • Dolori addominali;
  • Infezioni ripetute, come infezioni della vescica (cistite) e infezioni cutanee.

L’iperglicemia si può prevenire?

Premettendo che, in caso di valori glicemici alti è fondamentale consultare il proprio medico di base (ed, eventualmente, dare avvio ad una terapia medica su suo consiglio) ci sono sane abitudini che possono abbassare il livello di zuccheri nel nostro sangue e permetterci di allontanare il rischio di diabete.

  • Tenersi in movimento. Basta una semplice camminata a passo svelto (circa 20-30 minuti) fatta tutti i giorni per ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2 del 60%.
  • Attenzione alla dieta. Una dieta ricca di grassi saturi (come quelli presenti nelle carni processate e nei formaggi) contribuisce allo sviluppo dell’iperglicemia e del diabete. Attenzione anche a dolci, bevande zuccherate e prodotti da forno realizzati con farine raffinate.
  • Controlli frequenti. Basta aggiungere la misurazione della glicemia agli esami del sangue che facciamo periodicamente in laboratorio per monitorarla e scongiurare il rischio di incorrere nella patologia del diabete.

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Fonti: Fondazione Veronesi / Istituto Superiore di Sanità

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