Donna ricoverata in ospedale con melioidosi, rara infezione batterica contratta dal suo acquario tropicale

Una donna del Maryland (Usa) si è ammalata di melioidosi, rara e grave malattia tropicale. L'infezione è partita dai pesci del suo acquario

Una donna del Maryland (Stati Uniti) è stata ricoverata a causa di una rara malattia batterica tropicale. Il caso è stato subito studiato con attenzione e stupore in quanto la donna non era di ritorno da un viaggio in luoghi esotici. Si è scoperto così che l’infezione era partita dal suo acquario.

Un nuovo caso clinico, segnalato dai Center of Disease Control and Prevention (CDC), descrive nel dettaglio la malattia durata ben 12 settimane e che ha richiesto il ricovero in ospedale di una donna di 56 anni del Maryland. Tutto è partito da alcuni pesci tropicali apparentemente innocui.

La donna possedeva e curava ogni giorno due acquari domestici al cui interno vi erano pesci tropicali ed è stata proprio quella la fonte di contagio della melioidosi, una rara e grave infezione che può mettere seriamente a rischio la vita di chi la contrae.

Questo è stato scoperto dopo aver effettuato il prelievo di alcuni campioni dentro e intorno alla casa della donna (acquari compresi). Quello che stupiva, infatti, era che fosse affetta da una rara malattia tropicale senza mai essere uscita dal paese.  

La storia, per la sua rarità, è diventata un caso clinico dettagliatamente esposto in un rapporto pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases. Questo descrive tutto l’iter vissuto dalla donna, ricoverata per la prima volta nel settembre 2019 con febbre, tosse e dolore al petto. In quell’occasione le era stata diagnosticata una polmonite, ma ulteriori test hanno poi dimostrato che era stata infettata dal batterio Burkholderia pseudomallei che causa appunto melioidosi, malattia che di solito si osserva solo nelle aree tropicali al di fuori degli Stati Uniti.

La donna ha iniziato a prendere un antibiotico e dopo 11 giorni ha lasciato l’ospedale. Ma tre settimane dopo, è tornata di nuovo con gli stessi sintomi, anche se era ancora sotto antibiotici. È stata ricoverata per un’altra settimana e le è stato somministrato un secondo antibiotico. Ci sono volute 12 settimane per farla guarire.

La melioidosi, nota anche come malattia di Whitmore, è una malattia infettiva che può colpire l’uomo o gli animali ed è più comune nei climi tropicali, in particolare nel Sudest asiatico e nell’Australia settentrionale. 

Il batterio che la provoca si trova solitamente in acque e suoli contaminati e si diffonde quando qualcuno inala la polvere o le goccioline d’acqua, beve acqua contaminata, mangia cibo che è stato coltivato in un terreno contaminato o entra in contatto diretto con la terra, specialmente attraverso tagli o graffi.

La melioidosi può causare una serie di sintomi diversi a seconda della gravità dell’infezione. Se è  localizzata fa sviluppare dolore o gonfiore, febbre o un ascesso, se estesa al torace causa tosse, febbre alta, mal di testa e perdita di peso. In maniera ancora più diffusa arriva a provocare convulsioni e infezioni cerebrali.

In seguito a questo caso i ricercatori scrivono:

Esortiamo i medici negli Stati Uniti a considerare la melioidosi nei pazienti che hanno sintomi clinicamente compatibili e l’esposizione a pesci ornamentali tropicali e acquari d’acqua dolce, in particolare se i pazienti sono immunocompromessi, anche se tali eventi di esposizione potrebbero essere estremamente rari.

Il CDC consiglia a chi ha acquari di adottare alcuni accorgimenti per stare al sicuro dalle malattie che possono trasmettere i pesci tropicali: lavarsi le mani prima e dopo aver pulito l’acquario e nutrito i pesci e indossare guanti per coprire eventuali tagli sulle mani durante la pulizia dell’acquario.

Noi vi consigliamo invece di evitare di alimentare il mercato degli acquari e dei pesci tropicali, non solo per evitare rare malattie, ma soprattutto per il benessere di questi animali, che hanno tutto il diritto di nuotare liberi nel loro habitat naturale.

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Fonte: CDC

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