
@Guardia di Finanza
Più di 150mila mascherine, provenienti da un fornitore cinese, di tipo Ffp2, ma assolutamente prive dei requisiti di sicurezza. Venivano distribuite sul territorio nazionale o senza il marchio CE o addirittura con etichetta falsa.
La Guardia di Finanza ha eseguito un maxi sequestro per un valore che ammonta a 800mila euro. Questo si somma a quello avvenuto pochi giorni fa a Modena, con 157mila pezzi non certificati e, quindi, pericolosi per la salute di chi le indossava.
Anche a Roma i controlli dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno portato a un maxi sequestro di oltre 420 mila confezioni di prodotti igienizzanti e più di 100 mila tra mascherine protettive e termometri ottici con rilevamento a distanza, non conformi alla normativa comunitaria e nazionale.
Come se non bastasse, la Guardia di Finanza di Teramo ha sequestrato a sua volta proprio in queste ore oltre 10 mila mascherine importate dalla cina sprovviste di marcatura CE e autorizzazioni. Sequestri con quantità più piccole, ma non meno importanti, sono avvenuti anche a Eboli (1500), Napoli (24mila) ed Atri (10mila).
Sono, invece, ben oltre 330.000 mascherine con marchio CE falso e in assenza delle previste certificazioni quelle trovate e sequestrate dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio, presso tre società con sede nei comuni di Busto Arsizio, Samarate e Olgiate Olona.
Il totale delle mascherine (solo) di questi sequestri arriva alla impressionante cifra di circa 800 mila pezzi, e oltre.
Che si aggiungono al maxi sequestro della guardia di finanza a Firenze e Prato, nell’ambito di più operazioni eseguite nell’ultimo periodo, di 1,7 milioni di mascherine (tra 300mila con marchio ‘ffp2’ e ‘ffp3’) e 7.200 kit rapidi sierologici anti-Covid, privi di certificazione e di scheda tecnica sui requisiti di conformità.
“Non basta la situazione d’emergenza che attanaglia la nazione – afferma il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – ci sono come sempre coloro che approfittano di questo periodo per trarne profitto in modo illecito”.
Per tali motivi il Codacons presenta esposto in Procura al fine di individuare gli autori di tali deprecabili truffe.
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