Fumo, appena scoperto perché si ingrassa quando si smette di fumare: questione di microbiota!

La ricerca ha scoperto i fattori che sono alla base dell'aumento di peso associato allo smettere di fumare

La ricerca ha scoperto i fattori che sono alla base dell’aumento di peso associato allo smettere di fumare 

Il fumo di sigaretta è la principale causa di morte prevenibile nel mondo, eppure i fumatori sono ancora molti e non tentano mai di smettere. L’aumento di peso associato allo smettere di fumare è uno dei motivi principali per cui sempre più persone non cercano di porre fine a questo vizio. L’aumento di peso è ampiamente attribuito agli effetti del fumo sull’assunzione di energia, sul tasso metabolico e sull’attività fisica.

Un nuovo studio ha rilevato che tutto dipende dall’effetto della nicotina sul microbiota. Gli studi sugli esseri umani che confrontano il microbiota di fumatori e non fumatori hanno prodotto risultati disparati: alcune ricerche indicano che il microbiota è perturbato, mentre altri studi non trovano differenze. Inoltre, è stato rilevato che i gruppi di persone più a rischio di un maggiore aumento di peso dopo aver smesso di fumare sono le donne, le persone a basso reddito o che seguono una dieta sbilanciata, le persone la cui attività fisica è limitata e coloro che sono stati forti consumatori di tabacco. Quindi, l’associazione smettere di fumare e aumento di peso deve anche tener conto di altri fattori, sia comportamentali sia legati allo stile di vita. (Leggi anche: Come smettere di fumare? Lo dirà un’analisi del sangue o della saliva in base al metabolismo)

I fumatori di tabacco tendono ad avere un peso corporeo inferiore rispetto ai non fumatori, una situazione che si capovolge quando i fumatori abbandonano questa brutta abitudine. La nicotina è il principale componente rinforzante del tabacco, questa stimola i recettori nicotinici dell’acetilcolina (nAChR); inoltre, la nicotina stimola anche i nAChR sui neuroni pro-opiomelanocortina e altri neuroni che sopprimono l’appetito nella regione del cervello chiamata ipotalamo, andando così a sopprimere anche l’assunzione di cibo. 

Questa ricerca mostra che un microbiota esposto al fumo produce una maggiore abbondanza di molecole di metaboliti, che aiutano l’estrazione di energia dal cibo da parte dell’intestino e che promuovono l’aumento di peso alla cessazione dell’esposizione.

Questa scoperta ha importanti implicazioni per la comprensione dei meccanismi che sono alla base delle malattie legate al fumo e, in più, offre una nuova prospettiva terapeutica. Infatti, gli integratori alimentari che agiscono nell’intestino potrebbero limitare l’aumento di peso nei fumatori astinenti e incoraggiare, così, i fumatori a tentare di smettere. 

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Fonte: Nature

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