Se russi o soffri di insonnia, potresti rischiare più degli altri di sviluppare questa malattia degli occhi

Una recente ricerca ha rivelato la possibile correlazione tra disturbi del sonno e aumento del rischio di glaucoma. Lo studio durato circa 10 anni ha osservato che dormire male, troppo o troppo poco può aumentare il rischio di sviluppare la malattia

Secondo uno studio decennale, dormire troppo poco o troppo, russare, la sonnolenza diurna e l’insonnia possono aumentare il rischio di glaucoma, una condizione oculare comune che colpisce milioni di persone e può portare alla cecità.

È noto che dormire male può influenzare l’umore, la capacità di apprendere e conservare le informazioni e può aumentare il rischio di gravi incidenti e lesioni.

Ora i ricercatori si stanno concentrando sulle conseguenze a lungo termine del poco sonno. Hanno condotto il primo grande studio di coorte al mondo, per esaminare in modo completo i comportamenti e gli schemi del sonno e il glaucoma. Questa ricerca ha coinvolto più di 400.000 persone nel Regno Unito.

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Lo studio

I risultati, pubblicati sulla rivista BMJ Open, suggeriscono che le persone che hanno schemi di sonno malsani hanno un rischio maggiore di sviluppare il glaucoma. Questo può portare alla perdita della vista se non diagnosticato e trattato precocemente.

I ricercatori hanno sottolineato che:

Questi risultati sottolineano la necessità di un intervento sul sonno per le persone ad alto rischio di glaucoma, nonché un potenziale screening oftalmologico tra gli individui con problemi di sonno cronici per la prevenzione del glaucoma.

I ricercatori hanno affermato che lo studio ha rivelato l’importanza dell’adozione e del mantenimento di modelli e comportamenti di sonno sani. I risultati hanno rivelato anche la necessità di una terapia del sonno nei soggetti ad alto rischio di glaucoma, e di controlli oculistici tra le persone con disturbi del sonno cronici per verificare i primi segni della condizione.

Caratterizzate da una progressiva perdita di cellule sensibili alla luce nell’occhio e da danni al nervo ottico, le cause del glaucoma sono ancora poco conosciute. Se non trattata, questa condizione può portare alla cecità irreversibile.

Una ricerca pubblicata in precedenza aveva già suggerito che i disturbi del sonno possono essere un importante fattore di rischio.

Per esplorare ulteriormente questi problemi, i ricercatori hanno deciso di esaminare il rischio di glaucoma tra le persone con diversi comportamenti del sonno: insonnia, dormire troppo o troppo poco, cronotipi notturni o mattutini (“gufi” e “allodole”), sonnolenza diurna e russare.

La ricerca ha esaminato i dati di 409.053 persone, di età compresa tra 40 e 69 anni; queste sono state reclutate per lo studio tra il 2006 e il 2010, e sono state seguite fino a marzo 2021.

Durante un periodo medio di follow-up di quasi 11 anni, sono stati identificati 8.690 casi di glaucoma.

I ricercatori hanno scoperto che rispetto alle persone che avevano un sonno sano, il russare e la sonnolenza diurna comportavano un aumento dell’11% del rischio di glaucoma. L’insonnia e il dormire troppo o troppo poco erano, invece, collegati a un aumento del rischio del 13%.

Lo studio è stato osservazionale, quindi non è possibile stabilire una causa. Si basava anche sull’auto-segnalazione piuttosto che sulla misurazione oggettiva, ma secondo gli studiosi ci sono spiegazioni biologiche per quanto riguarda le associazioni tra disturbi del sonno e glaucoma.

Infatti, hanno sottolineato che la pressione interna dell’occhio, un fattore chiave nello sviluppo del glaucoma, aumenta quando una persona è sdraiata e quando gli ormoni del sonno sono fuori controllo, proprio come accade nell’insonnia.

Depressione e ansia, che spesso vanno di pari passo con l’insonnia, possono anche aumentare la pressione interna dell’occhio. Allo stesso modo, è stato anche suggerito che episodi di bassi livelli di ossigeno cellulare, causati da un’improvvisa interruzione della respirazione durante il sonno, potrebbero causare danni diretti al nervo ottico e, di conseguenza, il glaucoma.

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Fonte: BMJ Journal

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