"Bisogna inoltre dire tutta la verità agli italiani: la ripresa non arriverà tutta insieme e non sarà veloce" è il commento del virologo Andrea Crisanti

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In un’intervista ad AdnKronos Salute, il virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell’università di Padova, ha provato a immaginare il nostro prossimo futuro e ha ipotizzato le vie di uscita.
“Sarebbe un errore partire con qualcosa di improvvisato”, dichiara il Dott. Crisanti, perché i rischi di una nuova ondata di contagi sarà dietro l’angolo e non possiamo, non vogliamo rischiare. Se oggi siamo riusciti a contenere il virus è perché abbiamo rispettato il distanziamento sociale e siamo rimasti quanto più possibile in casa. Quando ricominceremo ad uscire, l’errore più grande sarà non sapere cosa fare e come comportarsi.
Per il virologo una corretta ripartenza prevede 3 presupposti fondamentali:
- non si potrà prescindere dalla distribuzione su larghissima scala dei dispositivi di sicurezza: guanti, mascherine e altro se necessario
- sarà fondamentale l’assistenza medica territoriale, sia per la diagnosi che per il monitoraggio
- utilizzare le app, per il geo-tracciamento elettronico dei soggetti infetti
“Bisogna inoltre dire tutta la verità agli italiani: la ripresa non arriverà tutta insieme e non sarà veloce“. Il virologo ha aggiunto che sarà una psuedo-normalità, costellata di piccoli focolai, che andranno spenti seguendo il modello di Vo’ Euganeo, isolando i positivi, tracciandoli e sottoponendo tutte le persone all’interno dei focolai a ripetuti tamponi (2/3). “Ben vengano i controlli su larga scala”, ha inoltre commentato il Dottore.
Fonti di riferimento: AdnKronos