Carenza di vitamina D? L’integrazione potrebbe ridurre l’infiammazione cronica, lo studio

Bassi livelli di vitamina D sono associati a un indebolimento del sistema immunitario, indicando un'infiammazione in corso come dimostrato da uno studio scientifico che ha analizzato il rapporto tra una carenza di vitamina D e l'aumento della proteina C-reattiva. L'integrazione della vitamina D potrebbe aiutare i pazienti affetti da infiammazione cronica

La vitamina D svolge un ruolo preziosissimo per il nostro organismo. Non solo regola l’assorbimento di fosforo e calcio nelle ossa, ma è essenziale per la salute dell’apparato cardiovascolare e del sistema immunitario. Una carenza di vitamina D potrebbe indicare infatti un’alterazione della risposta immunitaria.

A confermarlo è un nuovo studio genetico condotto dalla University of South Australia e pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Epidemiology.

I ricercatori del polo universitario australiano hanno analizzato la correlazione tra vitamina D e l’infiammazione. Quest’ultimo è un meccanismo di difesa nel nostro organismo, ma quando tale processo persiste allora può contribuire a un’ampia gamma di malattie.

Per formulare la loro ipotesi i ricercatori hanno studiato il patrimonio genetico di 294.970 soggetti iscritti alla UK Biobank, un database biomedico di larga scala contenente informazioni genetiche e sanitarie dei pazienti nel Regno Unito.

Tramite analisi di randomizzazione mendeliana gli studiosi hanno osservato il rapporto tra la vitamina D e la proteina C-reattiva (PCR). Tale proteina è un’alfa globulina prodotta dal fegato, rilasciata in circolo a seguito di un processo infiammatorio. Per questo nella medicina la PCR è ritenuta un indicatore di malattie infiammatorie croniche.

Le concentrazioni sieriche di 25(OH) vitamina D e proteina C-reattiva sono state strumentate in laboratorio utilizzando rispettivamente 35 e 46 varianti significative dell’intero genoma. I risultati hanno evidenziato non solo la correlazione tra la vitamina e la proteina in questione, ma come l’aumento dei livelli di vitamina D possa portare numerosi benefici ai pazienti con infiammazione cronica.

Questo studio ha esaminato la vitamina D e le proteine ​​C-reattive e ha trovato una relazione unidirezionale tra bassi livelli di vitamina D e alti livelli di proteina C-reattiva, espressa come infiammazione. Integrare la vitamina D nelle persone con carenze può ridurre l’infiammazione cronica, aiutandole a evitare una serie di malattie correlate, ha dichiarato il dottor Ang Zhou, coautore dello studio.

Non a caso medici e ricercatori suggeriscono di controllare regolarmente il livello di vitamina D nel sangue per prevenire mancanze lievi o più gravi.

Fonte: International Journal of Epidemiology

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