La Lombardia dice sì alla cannabis ad uso terapeutico. Sarò disponibile negli ospedali e sarà gratuita per i pazienti a cui verrà permesso di utilizzarla dietro prescrizione del medico e sulla base delle patologie da affrontare.

La Lombardia dice sì alla cannabis ad uso terapeutico. Sarò disponibile negli ospedali e sarà gratuita per i pazienti a cui verrà permesso di utilizzarla dietro prescrizione del medico e sulla base delle patologie da affrontare.
I farmaci con principi attivi provenienti dalla cannabis sono stati ammessi per la somministrazione relativa ad alcune patologie gravi. A beneficiarne saranno circa un migliaio di pazienti. Tra le patologie indicate dalla Regione Lombardia per quanto riguarda l’uso della cannabis terapeutica troviamo sclerosi multipla, lesioni al midollo spinale, anoressia e sindrome di Tourette.
L’utilizzo dei farmaci a base di principi derivati dalla cannabis riguarderà anche i pazienti affetti da HIV e i pazienti sottoposti a trattamenti di chemioterapia e radioterapia. Al momento per la Lombardia si tratta delle prime indicazioni messe a disposizione per l’anno 2016 ma si è ancora in attesa di una vera e propria normativa.
Si tratta comunque di un segnale molto positivo che permette alla Lombardia di aggiungersi alla lista delle regioni italiane che hanno già dato il via all’impiego della cannabis terapeutica, con particolare riferimento a Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Toscana.
Si prospetta che i farmaci a base di principi della cannabis siano rimborsabili anche grazie alla coltivazione della marijuana a scopo farmaceutico che ha da qualche tempo preso il via in Italia, a Firenze. Una circostanza che si prevede possa abbassare i prezzi e permettere di avviare la rimborsabilità dei medicinali.
Sarà dunque necessario attendere che arrivino i primi prodotti approvati dal Ministero della Salute e realizzati con la cannabis terapeutica ‘di Stato’ coltivata a Firenze. Il Ministero della Salute metterà a disposizione i prodotti alle Regioni che ne abbiano ammesso l’utilizzo, con particolare riferimento alla disponibilità nelle farmacie ospedaliere. La somministrazione dei farmaci alla cannabis riguarderà anche quelle situazioni di gestione del dolore in cui le terapie tradizionali non hanno più effetto.
“Quasi due italiani su tre (64 per cento) sono favorevoli alla coltivazione della cannabis ad uso terapeutico in Italia, per motivi di salute ma anche economici e occupazionali. È quanto emerge dall’ultima Coldiretti/Ixe’ elaborata nell’ambito dello studio Coldiretti sulle potenzialità economiche e occupazionali della coltivazione, trasformazione e distribuzione della cannabis ad uso terapeutico. Una comprensione che risponde ai bisogni di pazienti con patologie gravi come Sla, la sindrome di Tourette, l’Alzheimer, il Parkinson e diversi tipi di sclerosi come la sclerosi multipla, contro le quali farmaci con il principio attivo della cannabis si sono dimostrati utili” – ha sottolineato la Coldiretti.
In Italia secondo la Coldiretti sono da subito disponibili almeno 1000 ettari di serre in disuso per la coltivazione in ambiente controllato per soddisfare i bisogni dei pazienti. Un’opportunità che potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10 mila posti di lavoro.
Una prima sperimentazione che potrebbe aprire potenzialità enormi se si dovesse decidere di estendere la produzione nei terreni adatti, secondo la Coldiretti: negli anni Quaranta con ben 100 mila ettari coltivati l’Italia era il secondo produttore mondiale della cannabis sativa, che dal punto di vista botanico è simile alla varietà indica utilizzata a fini terapeutici.
.Marta Albè
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