I nativi americani stanno morendo di cancro perché gli ospedali sono troppo lontani da raggiungere

Con tassi più elevati di alcuni tipi di cancro, molti nativi americani devono percorrere lunghe distanze per accedere alla radioterapia. A dirlo è un nuovo studio condotto dai ricercatori della Washington State University

Con quasi 600 mila decessi nel 2017, il cancro è la seconda causa di morte negli Stati Uniti. Un dato drammatico che si unisce a un altro: la disparità nell’accesso alle cure oncologiche per i nativi americani contribuisce a tassi di mortalità molto elevati.

Secondo un nuovo studio pubblicato di Science Direct, molti nativi americani devono percorrere lunghe distanze per accedete alla radioterapia. La ricerca condotta dalla Washington State University spiega, infatti, che i nativi d’America e i nativi dell’Alaska percorrono in media 60 chilometri per arrivare alla struttura ospedaliera più vicina e sottoporsi alla radioterapia.

Questo rappresenta un grosso limite considerando che secondo il primo autore dello studio Solmaz Amiri:

“Nel 60% dei tumori è necessaria la radioterapia che può essere somministrata solo in strutture specializzate da medici qualificati. E se consideriamo che il trattamento richiede delle visite una o due volte al giorno per un massimo di otto settimane, raggiungere tali strutture è un onere significativo che diventa a sua volta, un importante ostacolo al trattamento”.

Questa situazione porta, secondo il ricercatore, a scegliere interventi più invasivi, come ad esempio, la mastectomia, proprio per la difficoltà di accedere a un trattamento radioterapico di follow-up.

Durante la ricerca Amiri e i suoi collaboratori hanno utilizzato un database di indirizzi di strutture di radioterapia e calcolato la distanza dalla struttura più vicina all’US Census Bureau, un comprensorio in cui vivono 3 mila nativi americani. Sono stati poi incrociati i dati dell’American Community Survey del 2019 per confrontare le distanze di viaggio in base all’etnia.

Confrontando i quartieri, sono arrivati alla conclusione che i nativi americani e i nativi dell’Alaska percorrono in media dai 40 ai 160 chilometri in più rispetto alle popolazioni bianche. C’è poi tutto un capitolo dedicato al fatto che ci sono regioni in cui non ci sono strutture in cui si effettua la radioterapia, regioni che per un terzo sono abitate proprio da queste popolazioni.

“Sappiamo che i nativi americani sono penalizzati durante la malattia proprio per la difficoltà di accesso al trattamento. Pochissimi di questi ospedali si trovano in aree rurali”, spiega ancora Amiri, sottolineando quanto sia necessario che la parte politica si assuma delle responsabilità per colmare queste lacune e migliorare la vita di queste popolazioni.

Fonte: Science Direct

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