Bisfenolo A sicuro per la salute. Parola dell’Efsa. Ma è davvero cosi’?

L’Efsa assolve il bisfenolo A dai possibili rischi per la salute dei consumatori. La stessa Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare si è occupata di concludere una nuova valutazione sull’esposizione dei consumatori al BPA.

L’Efsa assolve il bisfenolo A dai possibili rischi per la salute dei consumatori. La stessa Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare si è occupata di concludere una nuova valutazione sull’esposizione dei consumatori al BPA.

Non vi sarebbero rischi per alcuna fascia di età, inclusi feti, neonati e adolescenti, ai livelli attuali di esposizione. L’Efsa nel proprio comunicato sul bisfenolo A fa riferimento ad ogni tipo di esposizione, sia attraversa la dieta sia per quanto riguarda un insieme di varie fonti, che oltre all’alimentazione possono comprendere polvere, cosmetici e carta termica.

L’esposizione attraverso la dieta o l’insieme delle varie fonti (dieta, polvere, cosmetici e carta termica) è nettamente al di sotto del livello di sicurezza (la “dose giornaliera tollerabile” o DGT), ha precisato l’Efsa.

I nuovi dati e metodologie affinate hanno portato gli esperti dell’Efsa a ridurre considerevolmente il livello di sicurezza del BPA da 50 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (µg/kg di pc/giorno) a 4 µg/kg di pc/giorno.

L’Efsa comunica che nel calcolo della DGT sono state quantificate e tenute in considerazione le incertezze scientifiche riguardanti i potenziali effetti del BPA a carico della ghiandola mammaria e dei sistemi riproduttivo, metabolico, neurocomportamentale e immunitario. Inoltre la DGT è stata calcolata in via provvisoria, in attesa dell’esito di uno studio di lungo termine sui ratti che contribuirà a ridurre tali incertezze.

L’Efsa ha eseguito questa valutazione del rischio poiché il BPA è un composto chimico molto comune usato nella produzione di materiali che entrano a contatto con gli alimenti, come la plastica per stoviglie riutilizzabili e i rivestimenti interni delle lattine. Il BPA viene inoltre utilizzato nella carta termica degli scontrini e delle ricevute fiscali.

Proprio in base ai possibili rischi per la salute legati al bisfenolo A, negli ultimi tempi la Francia ha portato avanti un piano d’azione per eliminare il BPA dai processi produttivi delle aziende che producono plastica e carta per gli scontrini. In base alla nuove valutazioni dell’Efsa, la Francia cambierà idea? Senza contare il divieto di produrre biberon contenenti bisfenolo A in vigore in Europa già dal 2011: rimarrà tale e quale?

In ogni caso l’Efsa ammette che i residui di BPA possono migrare negli alimenti e nelle bevande ed essere ingeriti dai consumatori e che il BPA proveniente da altre fonti, come la carta termica di ricevute e scontrini, i cosmetici e la polvere, può essere assorbito attraverso la cute e per inalazione.

Davvero non dovremo più preoccuparci dell’esposizione a questa sostanza? La dott.ssa Trine Husøy, presidentessa del gruppo di lavoro sul BPA, ha affermato: “Il nostro gruppo ha deciso di procedere a una nuova valutazione della sicurezza del BPA alla luce del massiccio volume di nuovi studi di ricerca apparsi negli ultimi anni”.

Dopo le valutazioni di un rilevante corpus di nuove informazioni scientifiche sugli effetti tossici del BPA, l’Efsa ha concluso che è probabile che dosi elevate di BPA (superiori di centinaia di volte alla DGT) causino effetti dannosi su reni e fegato e, negli animali, anche sulla ghiandola mammaria.

Al momento, però, gli effetti sui sistemi riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare, oltre che il potenziale cancerogeno, non sono considerati probabili, ma le prove disponibili non permettono di escluderli. Pertanto tali effetti rientrano tra le aree di incertezza riguardanti i pericoli collegati al BPA e quindi, secondo le parole dell’Efsa, se ne è tenuto conto nella valutazione.

I consumatori possono davvero considerarsi al sicuro? Nel dubbio:

LEGGI: BPA: 10 modi per abbassare l’esposizione di tutta la famiglia al Bisfenolo A

Consulta la sintesi del parere scientifico dell’Efsa e le FAQ dell’Efsa sul BPA per comprendere meglio la nuova valutazione di rischio.

Fonte foto: alve.com

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