Autismo: nell’ 83% dei casi è genetico. Il maxi studio effettuato sui gemelli

Secondo un nuovo studio, circa il 90% dei disturbi dello spettro autistico dipenderebbe da fattori ereditari.

L’autismo? Dipende dai geni. Circa il 90% dei disturbi dello spettro autistico, infatti, dipenderebbe da fattori ereditari, mentre soltanto in piccola parte sono da attribuire a fattori esterni, come l’esposizione ad agenti inquinanti quando si è ancora nella pancia della mamma.

A dimostrarlo è uno studio svolto da Sven Sandin della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, pubblicato sulla rivista scientifica JAMA, che mette sul banco degli imputati i fattori ereditari come principali responsabili dell’autismo.

L’indagine ha preso in esame 37.570 coppie di gemelli, 2.642.064 coppie di fratelli non gemelli, 432.281 coppie di fratelli con stessa madre e padre diverso, 445.531 fratelli con stesso padre ma madre diversa e 14.516 diagnosi di autismo nell’intero campione.

Confrontando gemelli e non gemelli si può stimare il peso dei geni e il fattore ambientale sulla presenza o sull’assenza di determinate malattie, perché mentre i gemelli identici (omozigoti) hanno Dna identico, tanto che tutte le differenze tra loro dipendono da fattori ambientali non condivisi da entrambi, i fratelli posseggono lo stesso Dna per il 50% e i fratellastri, invece, per il 25%. Dallo studio è emerso che il rischio di due fratelli di essere entrambi autistici sale all’aumentare della loro somiglianza genetica: ciò sta a significare il fatto che l’ereditabilità dell’autismo è abbastanza elevata (83%), mentre i fattori ambientali esterni contano molto meno (17%).

Il rischio di due fratelli di essere entrambi autistici è quindi più basso tra mezzi fratelli (quelli che hanno solo un genitore in comune), maggiore tra fratelli e massimo tra gemelli.

È evidente, quindi, concludono i ricercatori, che il legame genetico sia fondamentale mentre conta poco l’influenza ambientale.

Sull’autismo puoi leggere anche:

Sull’autismo e sulle sue cause, insomma, c’è ancora tanto lavoro da fare. Quel che è certo è che gli studi sulle cause dell’autismo, e le più svariate tesi e ipotesi, non devono spostare l’attenzione dalle necessità concrete le necessità di chi soffre di autismo, delle famiglie e di chi se ne prende cura.

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook